Alfredo Romeo scarcerato per l’Inchiesta Consip, le motivazioni
Alfredo Romeo scarcerato per l’Inchiesta Consip, le motivazioni
Scarcerato Alfredo Romeo, l’imprenditore napoletano al centro del Caso Consip. Era stato arrestato lo scorso primo marzo. Per la Procura di Roma avrebbe pagato, a partire dal 2012, una somma complessiva di 100mila euro a Marco Gasparri, ex dirigente della centrale acquisti della pubblica amministrazione. L’obiettivo quello di essere agevolato nella concessione di commesse statali; il mezzo: l’ottenimento di informazioni riservate. La revoca della misura è stata disposta dal Tribunale del Riesame. La Cassazione aveva imposto di riesaminare l’ordinanza cautelare dopo aver bocciato in parte la ricostruzione dei fatti condotta dai pm romani.
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Alfredo Romeo scarcerato per l’Inchiesta Consip, le motivazioni
A pesare sul verdetto, dunque, le indicazioni della Cassazione. Un mese e mezzo fa, gli alti giudici chiedevano di riesaminare l’arresto alla luce della decisione del tribunale di Roma di rimettere in pista la Romeo Gestioni negli appalti vinti. Nella stessa occasione furono espressi dei dubbi sull’effettiva esistenza di un “sistema Romeo”; l’elemento è fondamentale nella tesi dei pm romani.
Innanzitutto, sono state accolte le richieste degli avvocati difensori di Romeo vista la mancanza di esigenze cautelari ad oltre 5 mesi dall’arresto. Romeo – incensurato – ha passato la maggior parte del tempo nel carcere di Regina Coeli. Successivamente gli sono stati concessi i domiciliari a Napoli.
A favore dei legali dell’imprenditore anche i dubbi sulla legittimità delle intercettazioni ottenute per mezzo di virus informatico. In breve, il metodo utilizzato in sede di indagine sarebbe stato troppo invasivo rispetto alla tipologia dei fatti. Inoltre, interrogativi analoghi sono stati posti riguardo all’esame dei “pizzini” trovati nella spazzatura dell’imprenditore.
Adesso, ad attendere Alfredo Romeo un processo per corruzione che lo vedrà imputato a Roma a partire dal prossimo 19 ottobre.
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