Graduatorie provvisorie II e III fascia: ricorso nel caos, parla l’Anief
Appena pubblicate le graduatorie provvisorie per la seconda e terza fascia docenti, si cominciano a preparare i ricorsi. Infatti, provincia dopo provincia, moltissimi tra i 700mila aspiranti supplenti cominciano a notare degli errori nel calcolo del proprio punteggio. Come riportato da un comunicato Anief, che a sua volta cita un’inchiesta di Orizzonte Scuola, pare che la maggior parte delle storture sia da imputare al sistema informatico messo a disposizione delle segreterie per la valutazione delle domande. Toccherebbe poi a queste ultime “mettere una pezza”. Inoltre, pare che si stia evidenziando la scarsa formazione del personale sulle modalità di interpretazione delle tabelle per i punteggi. Il risultato dei calcoli è apparso in certi casi come frutto di un’operazione di pura fantasia.
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Cosa sta succedendo nello specifico? In pratica, nella maggior parte dei casi, viene generato un ingiustificato surplus nei conteggi. Ciò avverrebbe per un errore della somma dei punteggi del triennio 2017-20 e quelli del triennio precedente. Un errore di default sul quale il ministero ancora non è intervenuto. Sembra che le segreterie, per far quadrare i conti rispettando i vincoli imposti dalla piattaforma digitale, diminuiscano il punteggio del triennio precedente aumentando quello riguardante il triennio 2017-20. Un “lavoraccio”, tra l’altro, praticato nella perenne mancanza di personale e in un periodo contrassegnato da numerose scadenze.
Graduatorie provvisorie II e III fascia: ricorso nel caos, parla l’Anief
Nella stessa nota l’Anief evidenzia anche la superficialità del Miur in merito alla regolamentazione dell’accesso alle graduatorie. Si parla di esclusioni in contrasto non solo con chiare pronunce della magistratura ma anche rispetto alle leggi più recenti. Nello specifico, riguardano “il divieto di aggiornamento della I fascia per chi è inserito a pieno titolo o con riserva; il mancato inserimento in II fascia dei docenti abilitati ITP; AFAM; Educatori; Diplomati magistrale a indirizzo linguistico; Idonei ultimi concorsi; abilitati all’estero in attesa del riconoscimento del titolo in Italia”. Dal sindacato si annuncia battaglia anche per “l’esclusione dalla terza fascia dei laureandi già iscritti alle sessioni di laurea. E anche altre tipologie di candidati”.
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