Rinnovo contratto statali e scuola: niente premi agli assenteisti

Rinnovo contratto statali: guerra a furbetti e assenteisti

Rinnovo contratto statali e scuola: niente premi agli assenteisti.

Le ultime notizie sul rinnovo contratto statali e scuola vertono sulle norme. Aspettando la riapertura dei tavoli di lavoro lunedì prossimo, il timore riguarda sempre l’aumento degli stipendi. Eppure, stando alle parole del presidente Aran Sergio Gasparrini, tra le priorità resta quella di punire gli assenteisti. Nella riforma PA, infatti, il governo spinge il piede sull’acceleratore contro i furbetti. Tra le proposte di governo vi è quella di eliminare i premi proprio a quei dipendenti statali che collezionano assenze. Ed è proprio sui permessi, le assenze e le malattie che verteranno le prime discussioni. Si tratta del nodo “meno caldo” rispetto agli altri, quello per cui c’è (più o meno) maggiore intesa con le parti sindacali.

Rinnovo contratto statali: Gasparrini su permessi, assenze e malattie

Al Messaggero, il presidente dell’Aran Sergio Gasparrini ha confermato che al centro dei primi tavoli negoziali ci saranno gli aumenti degli stipendi. Quest’ultimi, almeno in una prima fase, saranno però legati al salario accessorio. Vale a dire ai bonus meritocratici e ai premi. Nodo centrale sarà anche la questione disciplinare. Legata prevalentemente alle assenze, alle malattie e ai permessi. Da quel che si sa già, nel pubblico impiego non cambierà nulla riguardo le tutele dell’articolo 18. Queste ultime resteranno dunque in vigore. Chi invece ha un contratto a tempo determinato nella PA, dovrà attenersi in parte alla normativa del Jobs Act.

Rinnovo contratto statali: guerra ai furbetti, ecco come

Gasparrini ha quindi confermato i temi centrali dei tavoli di lavoro. Si riparte con la guerra ai furbetti e all’assenteismo. Nel mirino del governo, le assenze “intelligenti”, ovvero quelle che vengono richieste a ridosso dei fine settimana e dei giorni festivi. Sotto questo aspetto, si seguiranno i criteri della riforma della Pubblica Amministrazione. Non saranno penalizzate le assenze per malattie gravi e si potrà usufruire di altri giorni di assenza anche dopo la cura, ai fini di un completo recupero fisico.

Nel nuovo contratto statali, l’aumento degli stipendi potrebbe essere penalizzato dai malus in caso di assenze strategiche. Chi colleziona assenze sul posto del lavoro, andrà incontro a penalizzazioni che toccheranno i bonus e incentivi di merito. Queste penalità, però, potrebbero riguardare tutto l’ufficio in cui si verificano queste assenze. Con questa misura si vuole tentare di responsabilizzare un intero dipartimento. Così come i medici Inps avranno maggiori bonus per chi fa più visite fiscali, anche negli uffici si cercherà di limitare il fenomeno dell’assenteismo attraverso un incentivo al “controllo incrociato”.

Rinnovo contratto statali e scuola: ultime novità

Il mondo scuola resta però ancora in subbuglio. La volontà di equiparare gli stipendi degli insegnanti a quelli dei colleghi europei ha preso vita grazie a una petizione firmata già da migliaia di persone. L’impressione, però, è che il tentativo finisca per essere un buco nell’acqua. Così come la richiesta da parte dell’Anief di consegnare gli arretrati. Aumento di 85 euro? Con tutto quello che i docenti hanno passato, l’aumento dovrebbe essere di minimo 210 euro, ha spiegato il presidente del giovane sindacato, Marcello Pacifico.

Anche qui però c’è timore che l’aumento salariale degli insegnanti diventi uno scherzo. Un “ritocchino” di appena 5 euro. Chi supererà la soglia dei 26 mila euro annui, potrà infatti vedersi annullare il bonus Renzi. In questo caso il ritocco sarebbe di soli 5 euro, per l’appunto. E i sindacati sono già sul piede di guerra. Sicuramente, sul fronte scuola, ci saranno le proteste più vivaci nell’autunno venturo che non passerà certamente inosservato.

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