Rinnovo contratto statali e scuola: aumento 85 euro, petizione in rete
Rinnovo contratto statali e scuola: aumento 85 euro, petizione in rete.
Torna a far discutere il rinnovo contratto statali e scuola, come ogni giorno. Semplicemente perché non è ancora argomento centrale di discussione. Al centro della prossima Legge di Stabilità, infatti, due saranno i nodi centrali. Favorire l’occupazione giovanile e sgravi fiscali per le aziende. Le risorse derivate dall’aumento del Pil dovrebbero essere trasferite interamente sul piano Industria 4.0, per rilanciare gli investimenti. Continua intanto il successo della petizione in rete sull’aumento degli 85 euro. L’obiettivo è quello di equiparare gli stipendi dei docenti italiani a quelli dei colleghi europei. La petizione è arrivata a circa 20 mila firme.
Rinnovo contratto statali: fine della crisi ancora lontana
Per il responsabile dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, non è ancora tempo di parlare di fine della crisi. Per il ministro, nonostante la crescita del Pil, la crisi non è ancora alle spalle. Al Meeting dell’Amicizia di Rimini, Calenda ha infatti affermato che la crisi sarà superata solo quando si avrà “recuperato i 6 punti di Pil e i 300-400 mila posti di lavoro persi in questi anni”. E finché questo non accadrà, “dobbiamo sentirci ancora in stato di emergenza”. Calenda ha poi parlato di risorse, ribadendo il fatto che sono poche e non ci sono per tutte le questioni in sospeso.
Gli 1,5 miliardi in più derivai dalla crescita del Pil, saranno assegnati al piano Industria 4.0 per rilanciare gli investimenti. A Calenda fa eco infatti il consigliere economico Marco Leonardi. Quest’ultimo ha ribadito come i temi centrali siano l’occupazione giovanile e gli sgravi fiscali per le aziende per favorire le assunzioni. I miliardi in più derivati dal Pil saranno pertanto finalizzati tutti a questo scopo. Nessuno ancora parla di rinnovo contratto statali, mentre all’inizio della prossima settimana ripartiranno i tavoli di lavoro. E questo non può che far preoccupare i sindacati e le parti direttamente interessate.
Rinnovo contratto statali e scuola: petizione arriva a 20 mila firme
Sul fronte scuola, i sindacati sono sul piede di guerra. La battaglia degli ultimi giorni consiste nell’equiparare gli stipendi degli insegnanti italiani a quelli dei colleghi europei. Sulla questione c’è anche una petizione in rete che ha avuto molto successo, raggiungendo ormai 20 mila firme. Il rischio, però, è quello di un nulla di fatto. Il sindacato Anief continua a parlare di arretrati, ma vista la mancanza di risorse è possibile che questi non arrivino mai. Come ha affermato il presidente Anief Marcello Pacifico, “l’aumento dovrebbe essere minimo di 210 euro”. Ma da questa cifra a un ritocchino di soli 5 euro, la realtà appare poco distante. Sull’altare sacrificale ecco il bonus Renzi, per chi supera la soglia reddituale dei 26 mila euro annui.
Rinnovo contratto statali: insegnanti italiani penalizzati
Sul sito Possibile, inoltre, nel rapporto Eurydice si ribadisce come gli insegnanti italiani siano trattati meno bene dei colleghi europei. “L’orario di lavoro (settimanale frontale) dei docenti italiani non è, come si racconta, nettamente inferiore a quello dei colleghi europei. Le ore di lezione in Italia sono superiori alla media europea. Sia nella scuola primaria (22 contro 19,6), sia nella secondaria superiore (18 contro 16,3). E uguali nella secondaria inferiore (18 contro 18,1)”. Gli stipendi dei docenti italiani risultano però più bassi. Un ruolo professionale, quello dell’insegnante, che è stato vilipeso anche dai recenti anni di blocco contratto.
Anche sulle retribuzioni, infatti, il confronto è impari. Sempre su Possibile si legge che solo gli insegnanti greci e slovacchi “vantano” retribuzioni inferiori a quelle degli italiani. In Germania, ad esempio, lo stipendio massimo arriva a toccare i 64 mila euro. Quasi il doppio dei vertici italiani. Anche in Spagna si arriva a sfiorare i 48 mila euro, contro i 38 mila circa degli insegnanti italiani (stiamo parlando sempre di cifre massime).
Rinnovo contratto statali e scuola: parla Pacifico (Anief)
Sulla questione Anief è scesa in campo per voce di Marcello Pacifico: oltre al danno degli stipendi ridotti, anche la beffa dell’orario maggiorato. “Ecco perché abbiamo sostenuto da subito la petizione pubblica di cui si parla in questi giorni estivi. A sostegno della petizione online, anche una lunga serie di problematiche da risolvere. “L’indennità di vacanza contrattuale […] rimarrà probabilmente congelata fino al 2021. Inoltre, se si firma questa bozza di contratto, il lavoratore prenderebbe solo 85 euro appena a partire dal 2018. Al netto dei 105 euro in media al mese che potrebbe percepire se si sbloccasse quell’indennità. A regime, l’incremento netto in busta paga dovrebbe attestarsi tra i 210 e 220 euro”. Da qui la proposta di un referendum. Per capire se sia meglio firmare un “rinnovo-mancia”, oppure ricorrere al giudice “per chiedere un incremento equo”.
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