Non è necessario modificare il Fiscal Compact. Parola di Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia intervistato dal quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’. “Si fa un gran parlare di regole, e in particolare di cambiarle, ma nessuno dice per fare che cosa. L’ Italia mette sul tavolo proposte concrete per fare ripartire e accelerare la crescita. Quando ci saremo messi d’accordo su misure condivise a livello europeo potremo discutere anche delle regole”.
IL QUADRO ATTUALE – Pier Carlo Padoan analizza il quadro economico attuale e si mostra ottimista: “ci sono spazi per affrontare una situazione specifica come quella in cui si trova l’ Italia, bloccata sul piano finanziario da un debito molto alto e sul piano della crescita dall’ assenza di riforme strutturali”. E stabilisce le priorità per l’Italia, ponendo il tema della crescita in cima all’agenda del semestre europeo: “per rilanciare una crescita sostenibile nel tempo e capace di creare nuova occupazione dobbiamo lavorare tutti insieme su tre pilastri: riforme strutturali, maggiore integrazione dei mercati, investimenti”.
QUALI RIFORME? – Il ministro Pier Carlo Padoan illustra anche la tipologia di riforme da attuare – con specifico riferimento all’Italia – per ottenere flessibilità sul debito. “Serve un pacchetto concepito nel suo insieme, nel quale le riforme economiche e quelle istituzionali si sostengono e rafforzano a vicenda“. E in merito alle previsioni negative sul PIL, Padoan esclude una manovra correttiva, anche se un PIL debole porterà inevitabili “implicazioni per i conti pubblici”. Da Padoan anche l’ennesima difesa del bonus irpef di 80 euro: “i dati di aprile sul commercio al dettaglio sono incoraggianti, quando crescerà la convinzione che la riduzione delle tasse è permanente, aumenterà anche la propensione al consumo”.
Andrea Turco