Sondaggi politici, sono gli italiani i più anti-cinesi in Europa
La Cina è vicina, si diceva un tempo. Ora lo è più che mai, integrata nell’economia internazionale, è tra le poche grandi potenze del mondo globale. Ed è normale che susciti sentimenti contrastanti. E’ tra le poche grandi dittature rimaste e rappresenta una cultura molto differente da quella occidentale.
Pew Research ha chiesto a un campione di intervistati per il mondo la propria opinione sulla Cina, e le risposte sono, come era facile immaginare, molto variegate in base al Paese, e al ruolo che la Cina ha in quelle parti di mondo.
Gli italiani appaiono i più scettici in Europa nei confronti del Paese asiatico. Un po’ come accade con l’Islam. Il 59% ha una opinione sfavorevole, contro una media europea del 44%. Siamo più anti-cinesi degli americani. In Europa sono i greci i più entusiasti, i favorevoli superano i sfavorevoli di 10 punti, 50 a 40. Più i sì che i no alla Cina anche nei Paesi Bassi, nel Regno Unito, in Polonia. E poi in Russia, con il 70% di favorevoli.
In Asia e Oceania opinioni molto differenti. Sudcoreani, giapponesi e vietnamiti si confermano molto anti-cinesi. Al contrario di libanesi e tunisini e soprattutto degli africani. L’impatto degli investimenti cinesi in Africa si fa sentire
Sondaggi politici, gli anziani i più anti-cinesi, ma in Italia la differenza tra età è ridotta
Sono i più anziani gli scettici rispetto alla Cina. Gli over 50 hanno sempre una opinione meno favorevole, in tutto l’Occidente, e i 18-29 enni una più favorevole.
Il gap però varia da Paese a Paese. E’ massimo nei Paesi anglosassoni, come Regno unito, Australia, Canada, dal 17% al 24%. E al contrario è in Italia dove è minore. C’è un 15% di differenza tra il 27% di opinioni favorevoli sulla Cina degli anziani e il 41% dei giovani. Siamo anche l’unico Paese in cui i filo-cinesi sono meno della metà, tra l’altro, a dimostrazione di uno scetticismo molto forte.
