Ottava salvaguardia esodati: accolte 12 mila istanze, fondi non spesi
Ottava salvaguardia esodati: accolte 12 mila istanze, fondi non spesi
In chiusura l’ottava salvaguardia pensionistica. Gli ultimi dati diffusi dall’Inps, aggiornati al 31 luglio 2017, mostrano che solo il 37% delle istanze pervenute all’Istituto è stato accolto. Mentre il 52,8% delle stesse è stato respinto. Nota positiva, la riduzione di istanze ancora da esaminare: da 5.508 dell’ultimo report (3 luglio) a 3.531 al 31 luglio (il 10% circa delle istanze presentate).
Entro la fine di settembre l’esame delle istanze dovrebbe concludersi definitivamente. Infine, in lieve aumento il numero delle certificazioni già inviate agli interessati. Si passa dalle 5.815 certificazioni del 3 luglio alle 6.122 del 31 luglio.
La maggior parte delle istanze respinte, il 25,4% del totale, ricade nel profilo di tutela dedicato ai lavoratori collocati in mobilità o nello speciale trattamento edile.
Gli esodati che raggiungono i requisiti pensionistici prima della riforma Fornero entro 3 anni dal termine della mobilità. Oppure alla fine del TSE anche attraverso il versamento dei contributi volontari. Questi, che hanno presentato domanda per l’ottava salvaguardia, vedendola respingere, oltre alla domanda di autorizzazione ai versamenti volontari entro il 2 marzo 2017, avranno la possibilità di beneficiare della salvaguardia.
A rivelarlo, a luglio scorso, l’allora sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Massimo Cassano, rispondendo ad una interrogazione in Commissione Lavoro alla Camera.
Ottava salvaguardia esodati: accolte 12 mila istanze, fondi non spesi
Con successiva disposizione interna, l’Inps ha comunicato che il lavoratore dovrà considerare acquisita la domanda solo se tutto è nella norma. Quest’ultima sarà da intendersi implicitamente presentata all’atto della demanda di certificazione del diritto alla salvaguardia.
Dunque, quei lavoratori che non hanno fatto domanda entro il 2 marzo 2017 dovranno prestare attenzione a che la propria istanza di salvaguardia non sia stata respinta o che venga riesaminata dall’Inps.
In conclusione, dalla lettura del rapporto è immediatamente percepibile che anche l’ottava salvaguardia si chiuderà con un sottoutilizzo delle risorse stanziate.
L’accesso alla salvaguardia è un pò limitativo. Questo perchè richiede che il lavoratore deve trovarsi in alcune specifiche condizioni di tutela da verificare al 31 dicembre 2011. Data di introduzione della legge Fornero.
Si ricorda che l’aumento della disoccupazione raggiungerà il picco negli anni successivi.
Ottava salvaguardia esodati: la salvaguardia e altri strumenti
La salvaguardia è un ammortizzatore sociale molto vantaggioso. Con essa, per esempio, è possibile anticipare il pensionamento sfruttando i vecchi canali di uscita prima della riforma Fornero.
Come per esempio il pensionamento con la quota 97,6. Ovvero con un minimo di 61 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi o con 40 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Il tutto senza alcuna decurtazione o tetto sulla misura della pensione.
A differenza dei licenziati pre riforma Fornero, i licenziati dopo il 31 dicembre 2011 possono godere di altri strumenti. Come per esempio l’Ape sociale, prevista da quest’anno, insieme ad altri ammortizzatori, dalla legge di Bilancio.
L’Ape sociale, principale alternativa alla salvaguardia, prevede invece un tetto all’importo massimo concedibile inferiore al valore lordo di 1.500 euro al mese.
Inoltre, richiede il raggiungimento di un minimo di 63 anni.
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