Sbarchi e immigrazione, è crollo in estate, i dati e il confronto con lo scorso anno

Pubblicato il 8 Settembre 2017 alle 11:03 Autore: Gianni Balduzzi
sbarchi e immigrazione

Sbarchi e immigrazione, è crollo in estate, i dati e il confronto con lo scorso anno

L’estate è alla fine e settembre è tempo di bilanci. Il grosso timore quest’anno era che i mesi estivi avrebbero portato a un boom di arrivi di immigrati, battendo un nuovo record rispetto agli scorsi anni.

Nel 2016, ricordiamolo, erano giunte 181.436 persone, un massimo assoluto. Di questi erano sbarcati tra il 1 gennaio e il 3 settembre 2003, data qui presa in esame, in 120.448.

E’ con questa cifra che si deve confrontare, e allora dai dati UNHCR, sempre molto aggiornati, emerge come ci sia stato un calo importante, siamo infatti a quota 99.742.

Sbarchi e immigrazione, gli arrivi mese per mese

Ma per capire bene cosa sta accadendo si deve analizzare il numero degli arrivi mese per mese e settimana per settimana. E si osserva così che a settembre sta proseguendo il trend emerso in estate. Ovvero ci sono stati in 3 giorni 716 persone sbarcate contro le 5.380 dello scorso anno.

In agosto sono giunti sulle nostre coste in 3.813 contro i 21.294 dello scorso anno, e questo probabilmente è il cambiamento più grande, perchè più netto e perchè riguardante un mese intero.

Di seguito vediamo il confronto completo con il 2016 mese per mese. Fino a giugno vi era stato un aumento, anche rilevante nel caso di febbraio e aprile, degli arrivi. L’estate a giugno era cominciata con un ulteriore incremento.

Poi da luglio il crollo, arrivi più che dimezzati, fino al dato di agosto, quasi 5 volte inferiore.

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La svolta di luglio è più visibile proprio dallo schema che descrive gli arrivi settimana per settimana. E’ come un elettrocardiogramma che diventa piatto dopo metà luglio, dopo i picchi di fine giugno e del 15 luglio all’incirca.

 

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Sbarchi e immigrazione, meno morti

Un lato positivo è il numero minore di morti in mare. Sono stati 2.421 quest’anno finora contro i 3.180 dello stesso periodo del 2016. Nel totale l’anno scorso morti e dispersi furono 5.096. E’ probabile quest’anno siano di meno.

Non sono invece calate le domande di asilo, che rimangono superiori al 2016, almeno fino a luglio, con crescita anche del 20%.

Gli accordi con la Libia, i codici di comportamento per le ONG, hanno realizzato questo risultato, accanto alle polemiche sul possibile destino degli immigrati nei centri libici o nigerini (quando vene saranno), in cui dovranno permanere non potendo giungere in Europa.

Dal punto di vista demografico gli arrivi sono in prevalenza di uomini, sono stati il 75% tra gennaio e giugno, mentre solo l’11% sono state le donne,  e il 14% i minori. La stragrande maggioranza sono non accompagnati, il 13% degli arrivi. E’ chiaro, parliamo di 14-17enni in gran parte.

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I prossimi mesi saranno decisivi per una stabilizzazione di un trend che non è certo da dare per acquisito.

Determinanti saranno gli accordi con i Paesi africani, perchè si tratta di un fenomeno fluido, già si ha sentore di un aumento dei flussi verso la Spagna e tra Algeria e Sardegna, non a caso

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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