Black hat SEO: attacco virtuale che può distruggere la tua attività online
Trendhim è stata vittima di questo attacco, un anno e mezzo fa e anche ora sta combattendo, dato che il sito danese è ancora collegato ad alcune pagine pornografiche. Fortunatamente hanno subito solo questo tipo di attacco e la loro pagina non è stata anche colpita anche da un hacker.
Trendhim ha capito che qualcosa non andava quando inaspettatamente il sito è stato declassificato, le entrate e le vendite hanno iniziato a calare. L’azienda ha identificato il problema tempestivamente grazie al loro esperto SEO.
Innanzitutto ci vuole tanto tempo per poter risolvere il problema perché i link essere centinaia o nel peggiore dei casi migliaia.
Il primo passo da seguire è segnalare questo spam a Google utilizzando questo strumento: https://www.google.com/webmasters/tools/manual-action. Successivamente ci si deve assicurare che la sicurezza del proprio sito sia intatta e che non sia stato attaccato anche da parte de hacker.
Una volta conclusa questa parte si devono iniziare a cercare i link cattivi e cercare di rimuoverli il prima possibile. Per eseguire quest’operazione si possono utilizzare questi 2 strumenti: Ahrefs e gli strumenti di Google Search Console. Una volta trovati questi link devono essere inseriti nella lista di Google di link indesiderati – The Disavow Tool.
Ma questo non è tutto, per assicurarsi che tutto i link siano rimossi si possono contattare direttamente anche gli amministratori dei siti e chiedere loro di rimuovere il link. Molti di questi siti sono stati anche vittima di hacker e quindi non sono più affidabili.
Una volta sconfitto l’attacco si deve migliorare il posizionamento del proprio sito, creando contenuti validi e posizionando il link dell’azienda in siti web affidabili e sicuri.
Trendhim è uscita vincente da questa situazione e sin da quel momento ha avuto la possibilità di crescere anche a livello internazionale e ad approdare anche sul mercato italiano.