Il reato di Concorso esterno in associazione mafiosa commesso “per un lasso di tempo assai lungo” da Marcello Dell’Utri, è “espressivo della sua particolare pericolosità sociale“. Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni di conferma della condanna a sette anni di carcere per l’ex senatore.
Ad avviso degli ermellini merita conferma la sentenza emessa nell’appello bis dal cui tessuto argomentativo “si evince che il diniego delle circostanze attenuanti generiche e il complessivo trattamento sanzionatorio” a carico di Dell’Utri “sono stati giustificati con la qualità e la natura del reato commesso, espressivo di particolare pericolosità sociale, con le modalità della condotta, protrattasi per un lasso di tempo assai lungo e idonea a ledere in maniera significativa” l’ordine pubblico.
SANTANCHE’ LO VISITA IN CARCERE – “Ho trovato Dell’Utri sereno e intellettualmente combattivo, una persona che sta cercando di reagire. La situazione del carcere è abbastanza positiva: c’è ancora il problema dei libri, che lui chiede con insistenza, ma ho parlato anche con il direttore e credo che nei prossimi giorni si possa risolvere”. Lo ha detto la parlamentare di Forza Italia Daniela Santanchè all’uscita dal carcere di Parma, dove in mattinata si è recata in visita a Marcello Dell’Utri, l’ex senatore estradato di recente dal Libano e attualmente detenuto nella struttura emiliana, dove sconta una condanna ad una pena di sette anni di reclusione in seguito a una condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. “Ogni giorno – ha sottolineato – qui ci dovrebbe essere un parlamentare, un senatore, non solo di Forza Italia. Le visite gli fanno piacere. Abbiamo parlato anche di politica, ma non di Berlusconi – ha aggiunto Santanchè – Ieri in Consiglio dei ministri si è avviato il dibattito sulla riforma della giustizia e abbiamo parlato del concorso esterno. Ci dimentichiamo l’appello che Falcone fece ai legislatori dicendo che bisognava mettere mano al concorso esterno, e secondo me bisogna capire come uscirne. È una pistola fumante in mano a chi in certi casi la può usare anche molto, molto male”.