Caso Saba, la Corte europea condanna l’Italia: “Pene poco severe”
Valentino Saba è un ex detenuto del carcere di San Sebastiano di Sassari. Nell’aprile del 2000, durante la sua permanenza nel penitenziario, è stato vittima di un episodio di maltrattamento. Secondo quanto riporta la sentenza di un tribunale, Saba ha subito – assieme ad altri – “un trattamento inumano da parte di alcuni agenti della polizia penitenziaria”. Oggi, a distanza di anni, la Corte europea dei diritti umani (organo del Consiglio d’Europa e non dell’Ue) ha condannato il nostro paese per la sproporzione delle pene inflitte agli agenti incriminati. I giudici di Strasburgo hanno, quindi, contestato all’Italia sia i tempi lunghi del processo sia i proscioglimenti avvenuti per sopraggiunta prescrizione del reato.
Inoltre, la Corte ha considerato “troppo leggera” la multa di 100 euro inflitta al poliziotto che non ha denunciato i soprusi dei colleghi. Non è chiaro, poi, se i responsabili della violenza siano stati effettivamente sospesi dal servizio nel corso del dibattimento. Infine, i giudici europei hanno stabilito che lo Stato italiano debba versare a Saba 15.000 euro di risarcimento per danni morali e non 100.000 come aveva chiesto l’ex detenuto.