Corea del Nord, ultime notizie: Usa pronti a guerra contro Kim
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha esaurito le opzioni a disposizione sulla Corea del Nord, la Casa Bianca potrebbe presto passare la palla al Pentagono. In sintesi, è questo quanto dichiarato da Nikky Haley, ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite, in un’intervista alla Cnn. “Se manterrà questo comportamento sconsiderato, se gli Usa dovranno difendere se stessi e i propri alleati, verrà distrutta” ha aggiunto sempre la Haley.
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Sul punto era già intervenuto negli stessi termini il consigliere per la sicurezza nazionale H.R. McMaster. “We’ve been kicking the can down the road, and we’re out the road”; aveva usato un’espressione colorita McMaster per dire quanto la pazienza americana fosse ormai agli sgoccioli. Davanti ai microfoni di Fox News, venerdì, il Generale ha sottolineato la necessità di preparare un’azione militare visto che la minaccia rappresentata dalla Corea non è mai stata così concreta.
Corea del Nord, ultime notizie: Usa pronti a guerra contro Kim
D’altra parte, a Washington si sa bene che un intervento militare, allo stato dei fatti, avrebbe delle conseguenze, a dir poco, catastrofiche. D’altro canto, il regime di Kim Jong-un resta imprevedibile. Per questo il segretario alla Difesa Jim Mattis, giorno 15 settembre, si è recato all’Offutt Air Force Base nei pressi di Omaha, Nebraska, dove ha sede il comando strategico statunitense. In sostanza, anche se gli Usa non si stanno preparando ad attaccare, sicuramente, vogliono essere certi di poter rispondere a un attacco.
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Proprio qui sta il problema. Innanzitutto, dal punto di vista militare. L’escalation retorica conferma la convinzione che gli Usa abbiano come obiettivo l’abbattimento del regime di Pyongyang. Se gli Usa continueranno ad agitare l’opzione militare, continueranno i test balistici. Lancio dopo lancio, la Corea sta mostrando una flotta missilistica di tutto rispetto. Già adesso appare temibile. Anche se gli Usa decidessero di spazzare via Kim Jong-un, non potrebbero abbattere in un colpo solo l’intera capacità di risposta nordcoreana. Mettendo a rischio se stessi e, soprattutto, gli alleati asiatici.