Rinnovo contratto statali: spariscono gli 85 euro, Polizia in protesta.
Settimane calde sul fronte rinnovo contratto statali. Mancano ancora notizie ufficiali sul reperimento delle risorse che vadano a compensare l’aumento degli stipendi. Tra gli 85 euro lordi al mese e il bonus 80 euro, si registra ancora preoccupazione da parte dei sindacati e delle parti direttamente interessate. Nonostante le rassicurazioni provenienti dal governo. Quest’ultimo, per voce dei ministri Fedeli e Madia, promette che la questione sarà chiusa entro metà dicembre. In modo tale da far scattare gli aumenti dal primo mese del 2018. Inoltre si ribadisce che il bonus 80 euro non verrà toccato, anche per chi percepisce stipendi più alti. Pesano anche i bonus produttività, per i quali dovrebbero essere stanziate nuove risorse. Da parte del sindacato polizia, invece, si registrano timori sulla possibile mancanza di stanziamenti.
Rinnovo contratto statali: la rabbia del sindacato Polizia
Stavolta, a tuonare sul rinnovo contratto statali, ci ha pensato il sindacato di polizia Silp Cgil. C’è il timore, entro 10 anni, di una riduzione del 40% dell’organico delle forze dell’ordine. Nonostante i nuovi concorsi, si registrano ancora malumori sul fronte contratto, bloccato da 8 anni. “Servono aumenti dignitosi, considerando che a breve sparirà il bonus 80 euro dalla busta paga”. Così ha dichiarato il segretario generale del sindacato, Daniele Tissone. Che si sofferma anche sulle accessorie. Le quali “rappresentano la vera specificità degli operatori del comparto”, e per cui si chiede un incremento. “Senza dimenticare il tema dei diritti con l’estensione di quelli riconosciuti ad altre categorie di lavoratori. Ma che ancora oggi non riguardano uomini e donne in divisa”.
Inoltre, sul tavolo di discussione, ancora una volta il confronto con i colleghi europei. “Abbiamo i poliziotti più sottopagati e soprattutto più anziani d’Europa. L’età media sta raggiungendo la soglia dei 50 anni ed è destinata ad aumentare”. Tissone punta il dito contro la politica, “che troppo spesso ha giocato sulla pelle degli operatori in divisa. Senza capire che la sicurezza dei cittadini non può avere uno specifico colore politico. E né può essere sbandierata soltanto alla vigilia delle campagne elettorali”. Tissone richiede maggiori investimenti. Anche perché “dei 108 mila agenti di polizia in servizio nel 2008, oggi ne restano appena 95 mila. Ovvero, il 15% in meno”.
Le soluzioni consisterebbero nella “ripartenza dei concorsi pubblici e nel ripristino del turn-over al 100%. Inoltre, serve una reale riforma della sicurezza che tuteli le professionalità. E impedisca doppie competenze. Ovvero, tutto l’opposto di quanto accaduto con la soppressione e la militarizzazione del corpo forestale”.
Rinnovo contratto statali: proteste dal comparto Sanità
Non solo dalla polizia, ma anche dal comparto sanità giungono proteste in merito al contratto. I sindacati dei Medici hanno richiesto a Governo e Regioni più investimenti su sanità pubblica e capitale umano. Tra le proposte spiccano il finanziamento di contratti e convenzione. La defiscalizzazione del salario di produttività. L’introduzione del welfare aziendale. La tutela della RIA. La stabilizzazione dei precari e l’incremento dei contratti di formazione. Anche per favorire l’occupazione giovanile.
Ovviamente anche il contratto non può essere dimenticato. “Alla vigilia della ripresa delle trattative, risulta concreto il rischio di un mancato ristoro economico del danno conseguente a 7 anni di blocco. Per via di un finanziamento puramente simbolico del rinnovo degli accordi vigenti”.
Insomma, settembre si conferma un mese di forti discussioni sul fronte contratto. Seguiremo ovviamente sviluppi e aggiornamenti.
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