San Gennaro: Gramellini attacca il M5S e Di Maio risponde duramente
Polemiche a distanza tra il giornalista del Corriere della Sera Massimo Gramellini e il vicepresidente della Camera Luigi di Maio. Questa mattina nella sua rubrica “Il Caffè”, Gramellini ha duramente criticato il candidato premier in pectore del Movimento 5 Stelle per la sua (plateale?) presenza alla cerimonia della liquefazione del sangue di San Gennaro, a Napoli.
Festa di San Gennaro: l’articolo di Gramellini
Da decenni la cerimonia – che si svolge tre volte l’anno – attira politici di ogni tipo. Al rituale partecipano centinaia di napoletani e di turisti ed è forte la tentazione di sfruttare la popolarità del santo. Uno dei casi più noti è quello di Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli ed ex governatore della Campania. Bassolino, ex comunista e da sempre scettico sulle credenze popolare, ha infatti partecipato più volte al rituale della liquefazione. E anche Di Maio, nella settimana in cui è stata ufficializzata la sua corsa a Palazzo Chigi, ha deciso di partecipare alla cerimonia. Un caso o una strategia politica ben precisa per attirare gli elettori più anziani, da sempre distanti dal Movimento?
Nel suo pezzo Gramellini è duro, certo. La sua, però, non è una critica al rito tout court, ma allo sfruttamento dello stesso. Parlare della cerimonia, infatti, è solo un pretesto per criticare la scelta del candidato premier, avvenuta per grazia ricevuta e non – come continuano a ripetere i grillini – per una scelta democratica sul web. Per Gramellini, Di Maio è “un giovane vecchio, senza studi né esperienza lavorative memorabili, che viene iscritto da un’azienda privata di comunicazione alla corsa per palazzo Chigi”. Insomma, non sarebbe un predestinato, ma “un miracolato” e dunque “era giusto che andasse a sdebitarsi con un esperto del ramo”.
San Gennaro: la risposta di Di Maio
Immediata la risposta di Di Maio. “Il disprezzo per la festa di San Gennaro da parte di un intellettuale come Gramellini – ha risposto il grillino dalla sua pagina Facebook – è il segno evidente dello scollamento tra chi fa informazione e la gente comune. Per Gramellini la festa di San Gennaro è solo un momento per radunare i baciapile e quello che lui chiama “il popolino”.
Gramellini non sa che quella è una festa sentitissima da tutti i napoletani e anche da moltissimi campani. E tra di loro ci sono anche io. Quella di San Gennaro non è solo una festa religiosa, è una festa di popolo che si continua a ripetere ogni anno da secoli. E’ la festa che ricorda che i miracoli possono succedere, che c’è sempre la speranza, che domani può essere un giorno migliore. E’ una festa a cui ti abitui da bambino e a cui ti affezioni, non è una questione di fede o di superstizione, è una questione di identità. Napoli senza San Gennaro è come Napoli senza il Vesuvio.
Di feste patronali come questa, per altro, ce ne sono in ogni paese italiano e ognuna di esse contribuisce a definire la relativa comunità. Disprezzare queste feste è disprezzare l’Italia. Io le amo, le rispetto e sono veramente felice di essere stato invitato a partecipare ieri alla festa di San Gennaro e accetterò volentieri inviti, se arriveranno, da ogni campanile d’Italia. Con buona pace di Gramellini”.
VISITA IL NOSTRO FORUM A QUESTO LINK