Corea del Nord, ultime notizie: Trump non spaventa, Kim vuole la guerra?
Corea del Nord, ultime notizie: Trump non spaventa, Kim vuole la guerra?
Trump minaccia di distruggere la Corea del Nord? Il Presidente americano è solo “un cane che abbaia” per il ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong-Ho. Se con le parole pronunciate all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “pensava di spaventarci – ha aggiunto l’esponente di spicco del regime di Kim Jong-un – stava chiaramente sognando”. La delegazione nordcoreana è a New York, il proprio intervento al Palazzo di Vetro è previsto per domani, ma non era presente al momento del discorso di Trump.
SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER
Anche il Segretario di Stato statunitense Rex Tillerson si trova nella Grande Mela; finora ha escluso la possibilità di incontrare i diplomatici di Pyongyang. Si incontreranno oggi, invece, Trump il Presidente giapponese Shinzo Abe e quello sudcoreano Moon Jae-in. Discuteranno molto probabilmente della decisione “a sorpresa” di Seul che ha inviato, dopo due anni dall’ultima tranche, 8 milioni di dollari in aiuti umanitari alla Corea del Nord. Un intervento sganciato dalla crisi degli ultimi tempi hanno tagliato corto i sudcoreani. In ogni caso, stona con l’appesantimento delle sanzioni recentemente proposto dagli Usa.
Corea del Nord, ultime notizie: Trump non spaventa, Kim vuole la guerra?
L’ultima uscita di Trump ha evidentemente gettato benzina sul fuoco; tra l’altro, Pyongyang non sembra disposta a cedere di fronte a questo tipo di pressioni. Tuttavia, secondo gli esperti, è ancora molto, molto improbabile che gli Usa decidano di iniziare una guerra. D’altronde, la minaccia rappresentata dal regime di Kim Jong-un non è talmente preoccupante da giustificare lo scoppio di un conflitto nucleare. Stessa cosa si può dire per la Corea del Nord che se cominciasse a mirare seriamente il suolo americano potrebbe essere abbandonata da Pechino.
ISCRIVITI AL NOSTRO FORUM CLICCANDO SU QUESTO LINK
Detto questo, non si può sottovalutare la volontà americana di destabilizzare gli equilibri regionali; nettamente favorevoli alla Cina, il maggior competitor statunitense. Inoltre, sembra che i nordcoreani vogliano sporgersi ancor di più verso lo scontro, convinti che alla fine non gli verrà a mancare l’appoggio cinese; tale lettura vede come strategicamente ed economicamente troppo importanti i rapporti sull’asse Pechino-Pyongyang. La soluzione potrebbe essere dietro l’angolo; stop dei test in cambio rassicurazioni sull’intoccabilità del regime.