Spesometro 2017: istruzioni per errori d’invio, sanzioni leggere
Spesometro 2017: errori d’invio e sanzioni leggere, parla Casero.
Il primo invio della comunicazione dello Spesometro 2017 relativa al primo semestre di quest’anno sarà sperimentale. A rassicurare tutti ci ha pensato il viceministro dell’Economia Luigi Casero. Al Sole 24 Ore, Casero ha infatti confessato che le varie criticità denunciate dai professionisti non possono consentire l’entrata a pieno regime di questo sistema. Casero ha anche dichiarato di essere giornalmente in contatto con il CNDCEC per far fronte alle varie anomalie emerse. Grazie ad alcune segnalazioni, inoltre, sono stati già risolti alcuni bug. Proprio per questo motivo, il primo invio sarà considerato “sperimentale” e non a regime.
Spesometro 2017: errori d’invio? Sanzioni leggere
A causa dei vari problemi emersi con il nuovo sistema dello Spesometro 2017, il Mef ha chiesto all’Agenzia delle Entrate di considerare questo primo invio della comunicazione come sperimentale. Gli errori di invio indipendenti dalla propria volontà, saranno ritenuti in base alle varie criticità segnalate dai commercialisti e dagli esperti contabili. Pertanto, l’entrata a regime del sistema sarà rinviata al mese di marzo.
A tal proposito, a breve, ci sarà un intervento legato alle sanzioni. Sul tema, Casero ha rilasciato le seguenti dichiarazioni. “Vogliamo che vengano effettuati gli invii. Ma a causa delle difficoltà emerse, gli errori non dolosi saranno perdonati. E stiamo intervenendo per contenere i casi di rifiuto”.
Spesometro 2017, problemi e anomalie: parla Casero
Casero definisce il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili il miglior referente per la categoria sui diversi temi fiscali. Il contatto con il Consiglio è quotidiano, al fine di essere informati “in tempo reale sulle difficoltà di applicazione di questo nuovo strumento”. Anche il lavoro sul sistema risulta quotidiano. “Grazie alle segnalazioni che ci hanno fatto abbiamo attuato correttivi, per esempio sugli errori bloccanti”, spiega Casero.
L’obiettivo è finalizzare e ottimizzare il sistema. In modo tale che errori come quello del blocco dei server durante l’invio delle liquidazioni Iva non ci siano più. Ma anche per correggere le piccole anomalie, riguardanti ad esempio comunicazioni la cui correttezza è messa più in dubbio dal sistema che dalla documentazione stessa.
Spesometro 2017: Mef e CNDCEC, collaborazione continua
La collaborazione tra Mef e CNDCEC tocca anche altri aspetti. Come la revisione legale. “Una leva sulla quale intendiamo puntare per aumentare il livello di qualità delle aziende”, l’ha definita Casero. In aggiunta a ciò, come riferisce il Sole 24 Ore, anche la fatturazione elettronica è un punto di concerto. “Sono in via di definizione le procedure e il ruolo che possono interpretare i commercialisti in questo processo di modernizzazione del sistema”. Non può mancare l’antiriciclaggio. Casero spiega che c’è una volontà comune nel “definire norme di intervento”. Al fine di evitare passaggi burocratici privi di finalità.
Conclusioni sullo split payment e sul Pos. Sulla prima questione, Casero ha parlato di velocizzazione dei tempi di rimborso di “un mese”. Questo grazie all’ultimazione di alcune procedute di controllo sotto l’egida della Ragioneria. All’orizzonte, altri interventi per aumentare la riduzione dei tempi. Sul Pos, infine, Casero ha affermato che il concetto del Pos obbligatorio, su richiesta del cliente, “sarà comunque chiarito” in seguito.
Spesometro 2017: istruzioni per un invio corretto dei dati
Sono numerosi i problemi segnalati relativamente allo Spesometro 2017. Imprese e professionisti hanno denunciato diverse difficoltà nell’invio dei dati, soprattutto in determinate eventualità. Come ad esempio l’emissione di più fatture da parte di uno stesso fornitore.
Per far fronte a questo tipo di incomprensioni, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una pagina di Faq con relative risposte. L’intento è quello di sciogliere ogni dubbio sulla compilazione e sulla trasmissione corretta dei file. E limitare al minimo i problemi che possono derivare da una mancata comprensione. Per quanto riguarda i file scartati per via di dimensioni esagerate, l’Agenzia consiglia di inviare file dalle dimensioni ridotte. Che contengano ad esempio tutte le stesse tipologie di fatture. Sempre considerando che è permesso sia l’invio singolo dei file, sia la trasmissione in una cartella compressa (.zip) da sancire sempre con firma digitale.
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