“Non ci siamo consultati”. Così Romano Prodi risponde a chi gli chiede se si sia sentito con Matteo Renzi alla vigilia del suo discorso all’europarlamento per l’inizio del semestre europeo.
L’ex presidente della Commissione europea a Radio Capital spiega: “Non voglio dare consigli perché quella di oggi è una politica in cui si prendono decisioni con una rapidità e una modalità tali per cui io vengo sempre dopo. Ci metto giorni a riflettere, sono un passista, penso, penso e non do consigli perchè quando lo faccio la decisione è stata presa”.
“Se si vuole cambiare verso, più che al Parlamento Europeo direi nel Consiglio e nella Commissione, ci vuole una maggioranza che vada in senso diverso. Renzi ha un ruolo importantissimo nel tentativo di costruire questa maggioranza alternativa, la politica è costruzione di alternative. È inevitabile che si mettano insieme Francia, Spagna, Italia e anche Belgio, Portogallo, Grecia e altri per proporre un cambio di rotta, sennò questo non verrà mai perché la politica tedesca può avere un leggero cambiamento ma non una svolta verso politiche per la crescita”.
Prodi “Da Farage una farsa” – Prodi commenta la protesta degli europarlamentari eletti con Ukip: “Quella di Farage è stata una piccola farsa, un colpo di teatro per apparire nei media e sarà costretto a infiniti di questi giochi”. Quello composto da Beethoven, sottolinea Prodi: “non è l’inno usato da Hitler, è uno dei più bei cori mai scritti nella storia dell’umanità. Lo hanno cantato tutti ed è l’inno europeo che a tutti piace”
Prodi “Dispiaciuto per parole Grillo” – Sulle dichiarazioni di Grillo l’Europa non dia i soldi all’Italia perché vanno alla mafia” Prodi commenta: “Mi è dispiaciuto moltissimo sentire quelle parole. Senz’altro un pezzettino va alle mafie ma c’è chi li spende bene. Il problema è che non vengono spesi velocemente, li buttiamo via. Se non lo facessimo il paese avrebbe bisogno di fare meno sacrifici”.