Il ripristino dell’immunità per i senatori in Commissione Affari Costituzionali ha creato malumori all’interno del Pd. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi critica apertamente la scelta di reintrodurre l’immunità: “Io non la voglio. Mi dispiace ma su questo non sono d’accordo” dichiara il governatore in un’intervista a Repubblica. “Potrei capire la tutela delle opinioni, in quel caso è giusto mantenere l’immunità. Ma non certo per le intercettazioni”. “A me sono sempre servite per dimostrare la mia correttezza – ricorda – a parte qualche espressione colorita che mi sono lasciato scappare per telefono e che ho visto poi scritta sui giornali. Ma non ho niente da temere e non mi interessa se mi mettono il cellulare sotto controllo”. E se per Vannino Chiti sull’immunità si è creato “un pasticcio inaccettabile”, per la senatrice di Sel, Loredana De Petris, è necessario ricercare una via di mezzo: “Io ritengo maturi i tempi per eliminare il secondo e il terzo comma dell’articolo 68 della Costituzione: resti solo l’insindacabilità per le opinioni espresse nell’esercizio delle funzioni. Mentre si tolga l’autorizzazione per arresto, perquisizioni e uso delle intercettazioni sia per la Camera che per il Senato”.
MORRA (M5S), SU IMMUNITÀ LARGHE INTESE A DIFESA PARTITI – “Ricompaiono le larghe intese volte a difendere la partitocrazia, con solo M5S e Sel che votano contro e Minzolini che si astiene. E La Repubblica, il quotidiano che avrebbe sparato a zero se piuttosto che Matteo ci fosse stato Silvio, riporta la notizia dopo aver dato il risultato in diretta di Argentina-Svizzera…”. Lo scrive il senatore ed ex capogruppo M5S al Senato, Nicola Morra, sul blog di Beppe Grillo. “L’immunità concessa ai futuri senatori – osserva Morra – ormai scandalizza ben poco. Il ministro Boschi interviene in commissione sostenendo di aver condiviso l’emendamento Finocchiaro-Calderoli che appunto doterà in futuro i senatori-sindaci-consiglieri regionali di uno dei più odiosi privilegi della casta, la possibilità di sottrarsi alla legge. Così facendo contraddice se stessa, giacché quando pochi giorni fa è esplosa la polemica, lei si era detta all’oscuro di questa volontà da parte dei relatori, venendo poi puntualmente smentita”.
BOSCHI APRE A MODIFICHE – Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi apre ad eventuali modifiche in aula sull’immunità: “Tutto è sempre possibile in aula. Con i relatori ragioniamo sempre su tutto. Ieri c’è stata anche una lettera del presidente del Consiglio Renzi al M5S su questo”.