“Renzi mi è sembrata una persona che vuole davvero cambiare le cose. Da lui mi sentirei rappresentata. Credo che ad avvicinarci non siano le idee politiche, ma la stessa cultura generazionale”. Correva l’anno 2010. A fine dicembre Barbara Berlusconi parlava così di Matteo Renzi in una intervista a ‘Vanity Fair’. Quattro anni prima del fratello Pier Silvio Berlusconi, che oggi si è dichiarato a favore del rottamatore (“tifo Renzi, ha una chance unica per fare le riforme”), era stata quindi la figlia del premier a fare il suo endorsement per l’allora sindaco di Firenze, ospite ad Arcore qualche giorno prima per un pranzo con il Cav.
Parole di apprezzamento, quelle pronunciate dalla primogenita di Veronica Lario a fine dicembre del 2010, che l’odierno premier subito accolse con una delle sue battute di stampo calcistico: “Fa piacere: è come quei gol nelle partite europee fatti in trasferta, valgono doppio”. Barbara concederà il bis il 3 aprile del 2013, con un’altra intervista alla rivista femminile “A” dove si limita a un solo commento politico, quello appunto su Renzi, in occasione delle primarie per la segreteria Dem: ‘Sarebbe stato il miglior candidato per il Pd”.
Dopo due attestati di stima verso l’attuale premier, Barbara però ci ripensa e in un lungo colloquio con l’Huffington post del 28 ottobre 2013 frena: “Tre anni fa ho detto che Renzi mi sembrava una persona che voleva davvero cambiare le cose. E che da lui mi sarei sentita rappresentata, perché ad avvicinarci erano alcune idee riformiste e la questione generazionale. Ora, però, lo ascolto e mi pare che parli in politichese. E che riproponga ricette vecchie, bocciate dalla storia. Ho l’impressione che abbia perso la freschezza di allora e che per diventare segretario del Pd si stia adattando alla sua mentalità”.