Il Presidente russo Vladimir Putin si è recato in Bielorussia per il settantesimo anniversario della liberazione del paese dal nazismo e per quello dell’indipendenza del paese che cade ogni 3 luglio. A colloquio con il fedelissimo alleato Lukaschenko, presidente bielorusso sin dal 1994, Putin ha parlato anche della crisi in Ucraina. Durante un discorso tenuto ieri a Mosca, Putin aveva rilevato l’importanza per l’Europa di dotarsi di una “rete di sicurezza” che impedisca allo scenario ucraino di ripetersi e di “contagiare” altri paesi, come accaduto dopo l’Iraq, la Libia e la Siria.
Secondo la nota diffusa dall’ufficio stampa di Putin, si prevede che l’incontro con Lukaschenko verterà sulle ”prospettive per risolvere la situazione in Ucraina, per lavorare insieme per rafforzare ulteriormente la Comunità di stati indipendenti (Minsk ha la presidenza di turno al momento) e l’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva, che quest’anno presiede la Federazione russa”.
Lukaschenko si è mostrato sin da subito critico sulle modalità di annessione della Crimea da parte della Russia, pur rimanendo fedele alla stretta alleanza con la Russia.
Putin presenzierà alla cerimonia di apertura del nuovo edificio del Museo della Grande Guerra Patriottica e intende deporre una corona al Monumento della Vittoria.
Questa è l’ottava visita tra i due presidenti dall’inizio dell’anno. I rapporti tra i due paesi si stanno sviluppando in modo “dinamico” in direzione di un sempre più forte “partenariato strategico”, fanno sapere dall’ufficio stampa del Cremlino.
È probabile anche che i due presidenti parleranno della ratifica da parte dei rispettivi parlamenti nazionali del Trattato sull’Unione economica euroasiatica, firmato dai presidenti di Russia, Bielorussia e Kazakistan il 29 maggio 2014 ad Astana. Si presume che la ratifica arrivi entro fine anno e che dal primo gennaio 2015 l’Unione eurasiatica sarà operativa.
“Spero che prima o dopo le autorità ucraine capiscano dove sta la loro fortuna” aveva detto il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, commentando la decisione dell’Ucraina di voltare le spalle all’Unione euroasiatica.