Pensioni notizie oggi: Quota 100 e anticipata, ddl Damiano si può fare
Le ultime notizie di oggi sulle pensioni accendono un faro sulla Quota 100. Infatti secondo ‘Esofirst’ questa misura per l’uscita anticipata potrebbe avere nuove possibilità di vedere la luce. Il ddl presentato dall’attuale presidente di Commissione Lavoro Cesare Damiano prevede nuovi requisiti per il pensionamento. In aggiunta sempre questo settore della Cisl annuncia che in legge di bilancio potrebbero esserci sorprese per l’età pensionabile e il lavoro di cura. Ecco nello specifico i dettagli della questione.
Pensioni notizie oggi: Quota 100, ddl Damiano al via?
Il settore della Cisl dedicato agli esodati annuncia che la proposta Damiano per l’introduzione della Quota 100 potrebbe entrare in vigore. Il testo si trova depositato presso la Camera dei deputati già dal 2015 e prevede l’uscita anticipata dal lavoro per i lavoratori e le lavoratrici. Non è chiaro se la misura servirebbe a tutti o solo a determinate categorie. Inoltre c’è da segnalare che esiste anche una seconda ‘pdl’ firmata da Massimiliano Fedriga della Lega Nord. Salvini ha più volte ribadito il suo appoggio anche alla proposta Damiano.
Pensioni notizie oggi: requisiti e calcolo
La Quota 100 di Damiano non è altro che la somma di anni anagrafici più contribuzione. Entrando ancor più nel dettaglio sta a significare che per fare domanda d’accesso al trattamento pensionistico occorrono 62 anni d’età più 38 di contributi. Oppure 63 d’età anagrafica e 37 di contribuzione. Esiste nel testo anche la possibilità di pensionamento con 64 anni e 36 di contributi.
Pensioni notizie oggi: età pensionabile, blocco programmato?
Sempre Esofirst nel suo comunicato afferma che il blocco dell’età pensionabile potrebbe essere contenuto nella Quota 100. Infatti “Tale provvedimento, potrebbe prevedere, infine, lo stop dell’innalzamento dell’età pensionabile per via dell’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita. A partire dal 2019 potrebbe salire sino ai 67 anni”. Inoltre non è escluso che si vada verso il “riconoscimento dei lavori di cura e assistenza ai fini contributivi per le lavoratrici”. Resta da capire come trovare i fondi e quali categorie avranno la precedenza.
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