Corea del Nord, ultime notizie: guerra nucleare, le conseguenze catastrofiche
Secondo un recente sondaggio Gallup la maggioranza degli americani è a favore di un intervento militare contro la Corea del Nord se la diplomazia fallisse. Infatti, appoggia questa ipotesi il 58% del paese; nel 2003 ha risposto allo stesso modo solo il 47%. La percentuale arriva, addirittura, all’82% tra i repubblicani (59% nel 2003). Questa la situazione attuale tratteggiata per grandi linee: Pyongyang continua a sviluppare il suo arsenale balistico e nucleare nonostante le sanzioni; il regime di Kim Jong-un considera la corsa agli armamenti un’assicurazione sulla propria sopravvivenza. Da Washington, invece, si continua a ripetere che è proprio lo sviluppo del proprio programma a mettere a repentaglio l’establishment nordcoreano.
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Ora, sembra che gli Usa abbiano tentato di intavolare delle trattative; scarsi i risultati ottenuti, come era prevedibile. Da una parte non si vuole rinunciare all’atomica, dall’altra non si è disposti a tollerare che la Corea ne disponga. Detto ciò, almeno per il momento, verrà ancora perseguita la via diplomatica. Si cercherà di inasprire ulteriormente la pressione economica su Pyongyang. La convinzione è che l’economia nordcoreana alla fine non regga; dunque, che vengano a mancare le risorse per foraggiare il programma nucleare. Tuttavia, c’è il rischio che, nel frattempo, la Corea del Nord riesca ad ottenere un missile in grado di arrivare alla terraferma americana.
Corea del Nord, ultime notizie: guerra nucleare, le conseguenze catastrofiche
Come testimoniato dai sondaggi, gli Stati Uniti non vogliono sottovalutare questo pericolo. Per questo motivo si sta facendo sempre più spazio l’ipotesi di un attacco preventivo. Insomma, colpire i nordcoreani prima che diventino troppo forti. Stanno cominciando a trapelare delle indiscrezioni dai piani alti del Pentagono. Al momento lo schieramento dell’aviazione viene escluso; i piloti e gli aerei verrebbero esposti a troppi rischi. Si pensa a colpire dal mare; tuttavia, secondo i calcoli degli strateghi Usa, la flotta del Pacifico esaurirebbe missili e bombe intelligenti entro una settimana. Uno scenario pratico che potrebbe suggerire alla Casa Bianca un approccio più prudente.