Bitcoin: speculatori ne approfittano, JP Morgan non si esprime.
È stato un mese importante per Bitcoin, nel bene e nel male. Prima lo stop alle ICO da parte del governo cinese. Poi lo scetticismo catastrofico di Jamie Dimon, Ceo di JP Morgan. Quindi altre considerazioni più o meno positive sul futuro della criptovaluta. Nel mezzo la nascita di altre criptomonete. E l’interesse per la tecnologia Blockchain, che è alla base di BTC. In tutto questo marasma, la criptovaluta più quotata del momento ha avuto alti e bassi, ma in media possiamo concludere che è stata stabile. Forse anche in crescita. E così potrebbe essere fino alla fine dell’anno, visto che secondo alcune fonti – anonime, ma rimbalzate di parte in parte – BTC potrebbe raggiungere quota 6.000 dollari.
Bitcoin: JP Morgan nell’occhio del ciclone
JP Morgan, per voce del suo numero uno Jamie Dimon, ha detto la sua sui Bitcoin. Una frode. Una bolla che scoppierà presto, paragonabile a quella dei tulipani olandesi nel 1600. Le dichiarazioni di Dimon non sono piaciute a Blockswater, società che si occupa di trading su Bitcoin. La società si è infatti rivolta all’Autorità di Supervisione finanziaria della Svezia puntando il dito contro Dimon. Secondo il gruppo, quest’ultimo avrebbe “diffuso informazioni false e ingannevoli”. Che hanno provocato danni ai suoi clienti e ad aziende giovani “che stanno lavorando duramente per creare un sistema finanziario migliore”.
Non solo. Perché secondo Blockswater, JP Morgan avrebbe fatto trading sui contratti derivati su BTC a favore dei suoi clienti sulla piattaforma svedese Nasdaq Nordic, come riporta FinanzaOnline. Per questo motivo Jamie Dimon è stato accusato di aver violato l’Art. 12 della Regolamentazione dell’Unione europea sull’abuso di mercato. Poiché avrebbe manipolato i mercati attraverso informazioni false e ingannevoli.
Bitcoin: le dichiarazioni di Blankfein (Goldman Sachs)
Le opinioni su Bitcoin sono comunque contrastanti. Anche Goldman Sachs ha detto recentemente la sua. Senza però essere categorico come JP Morgan. Anzi, l’ad Lloyd Blankfein ha detto che sta cercando ancora di avere un’opinione al riguardo. Questa la sua dichiarazione su Twitter.
“Sto ancora riflettendo su Bitcoin. Nessun endorsement, né rifiuto. So che molti furono scettici sulle banconote, quando rimpiazzarono l’oro”. Insomma, una presa di posizione che non è (ancora) uno schieramento. Ma che ha pesato comunque sull’andamento di BTC, frenandone leggermente la crescita nei giorni scorsi.
Bitcoin: le ultime opinioni a riguardo
Negli ultimi giorni di Bitcoin hanno parlato in molti. Oltre ai due istituti sopraccitati, anche Thomas Glucksmann, responsabile dello sviluppo business di Gatecoin, un exchange di Hong Kong dove si scambiano criptomonete, ha detto la sua. È stato infatti Glucksmann a parlare di un rally di quasi il 40% entro la fine dell’anno. Con l’approdo a quota 6.000 dollari. Questo target potrebbe però essere affiancato da un periodo di forte volatilità. Causato anche da alcuni fattori che accadranno nei prossimi mesi. Come ad esempio il rifiuto del protocollo SegWit2X, che potrebbe portare a una nuova scissione della moneta digitale. Senza considerare le decisioni che prenderà la Cina sulle criptovalute (e in particolare su BTC).
Di parere del tutto contrastante è Larry Fink, CEO di BlackRock. Costui ha infatti dichiarato a Bloomberg che la crescita delle criptovalute può aiutare a comprendere l’estensione del riciclaggio di denaro che accade nel mondo. Affermando di avere una grande fiducia nelle potenzialità delle criptomonete. Ma che allo stesso tempo essi presentano un’atmosfera più speculativa.
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