Rosatellum bis, M5S “Questa legge elettorale è una mondezza”
Prosegue a Montecitorio, in commissione Affari costituzionali, la discussione sulla legge elettorale – il Rosatellum bis – e la votazione sugli emendamenti presentati.
Legge elettorale, le pluricandidature passano da tre a cinque
Tra i vari temi trattati, uno dei più dibattuti è stato quello riguardante le pluricandidature; l’emendamento è stato presentato dal relatore di maggioranza Pd Emanuele Fiano, che ne richiede un aumento rispetto al testo base. Se infatti l’impianto originario prevede la possibilità per un candidato di presentarsi in tre collegi, la votazione di oggi ha visto l’approvazione dell’aumento a cinque. Questo vale sia per la Camera che per il Senato.
Durissimo il commento, proprio in fase di discussione, del pentastellato Andrea Cecconi, il quale ha definito le pluricandidature in particolare e la legge elettorale in generale “una mondezza”. “Questi sono emendamenti inaccettabili, i partiti in questo modo decidono per gli elettori, di nuovo”, ha poi aggiunto. Cecconi è in disaccordo anche in merito alle liste civetta, ritenendo che in questo modo si siano andate a creare due soglie di sbarramento, una al 3% e l’altra all’1%. “Tutto questo è assurdo e soprattutto non si è mai visto da nessuna altra parte al mondo. Il fatto che i voti vengano trasferiti è insostenibile e ingiusto nei confronti degli elettori”, ha poi continuato il deputato M5s.
Anche un altro pentastellato, Danilo Toninelli, anche oggi assente in commissione, ha criticato tramite un tweet le “novità” risultanti dai due giorni di votazioni.
Da #Rosatellum a #Merdellum: oltre ai nominati e al capo politico pregiudicato, ora c’è soglia partitini a 0% e pluricandidature raddoppiate
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) 6 ottobre 2017
Ma non sono stati solo i 5stelle a manifestare la loro indignazione su questo punto. Al termine della seduta in commissione infatti anche Alfredo D’Attorre (Mdp) ha commentato negativamente l’aumento delle pluricandidature, ritenendo che rafforzerà “l’orgia di nominati” dai partiti nonché le segreterie dei partiti stessi, contribuendo ad “indebolire il rapporto con il territorio” e facendo venir meno “la riconoscibilità degli eletti”.
Rosatellum, il commento di Di Maio
Non poteva certo mancare il commento in merito del vicepresidente della Camera e candidato premier Luigi Di Maio: “E’ una legge elettorale senza preferenze, che non assicura nessuna governabilità e che è fatta da tutti i partiti per far fuori il M5S. La cosa vergognosa é che Salvini si è venduto per qualche poltrona e sta votando una legge che porterà di nuovo Renzi e Berlusconi al governo. Magari ci ritroviamo un’altra volta Gentiloni. E quelli sarebbero quelli che dovevano rivoluzionare l’Italia, che dovevano cambiare le cose? Li vediamo quando alla prova delle poltrone cedono… Noi siamo contro e faremo di tutto per fermarli”
Rosatellum: soglia nazionale al 3% anche al Senato
Discussa anche la soglia di sbarramento per quanto riguarda Palazzo Madama. “La soglia del 3% da raggiungere in almeno tre regioni per l’accesso al Senato non verrà introdotta e resterà la soglia del 3% a livello nazionale“, ha chiarito il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato, il quale ha inoltre aggiunto che “”il testo resta così e c’è l’accordo di Ap”.