Rinnovo contratto statali: Fedeli rassicura, ma l’Anief ha molti dubbi.
Marcello Pacifico, presidente Anief, esprime i suoi dubbi. Nonostante le rassicurazioni del ministro Fedeli sul rinnovo contratto statali. Quest’ultima aveva affermato che di solito le promesse le mantiene. Con i fatti, però, non solo con le parole. “Ho detto che aprivo la scuola in tempo con tutti gli insegnanti in classe e l’ho fatto. Dico che mi impegno per i rinnovi contrattuali e lo sto facendo”. Così ha reagito il ministro a chi le riferiva le perplessità e i malumori dei sindacati e delle parti interessate sui ritardi dell’Atto di indirizzo. E a prendere parola, per quanto riguarda le sigle sindacali del mondo scuola, è stato Marcello Pacifico, numero 1 di Anief e segretario confederale Cisal.
Rinnovo contratto statali e scuola: parla Pacifico (Anief)
Ecco cosa ha detto Pacifico, rispondendo alle dichiarazioni del ministro Fedeli. “Un fatto è un dato concreto e intelligibile. Continuare a dire che ci si sta impegnando per migliorare gli stipendi del personale scolastico non equivale a dire che si otterranno sicuramente stipendi adeguati”. Pacifico se la prende con gli annunci degli ultimi mesi, ma alla fine la realtà che resta tangibile è una sola: “Un milione di docenti, Ata e dirigenti scolastici sono fermi ai compensi di nove anni fa”.
Da qui il sindacato esprime dubbi e perplessità riguardo l’operato di chi governa il Paese. Precisando che solamente in Slovacchia e in Grecia le buste paga degli insegnanti sono inferiori a quelle dei colleghi italiani. Nonostante questi ultimi lavorino in media molto di più rispetto ai colleghi europei. E la soluzione resta solo una: aumentare le risorse stanziati. “Almeno 17 miliardi di euro”, afferma Pacifico. Invece dei “3 scarsi che potrebbero arrivare con le ultime tre Leggi di Bilancio, compresa la prossima”. Per il presidente dell’Anief, solo con queste risorse si potrebbero allineare “gli stipendi al 50% del costo della vita che negli ultimi anni è cresciuto del 14%”.
Rinnovo contratto statali e scuola: non solo aumenti stipendio
Altro obiettivo per cui i sindacati scuola stanno lottano non riguardano solo i soldi. Ma anche la trasformazione immediata dei posti dell’organico di fatto in quello di diritto. Una soluzione che metterebbe fine alla chiamati di circa 100 mila supplenze all’anno. Contando anche “i 40 mila in deroga per il sostegno”. Posti vacanti che vengono assegnati a personale precario. In questo modo “lo Stato risparmia ai danni dei lavoratori e degli studenti”.
Si fa cassa sul personale scolastico e Ata, precario e di ruolo. Pacifico punta il dito contro “le mancate immissioni in ruolo del personale Ata”. E l’aumento medio di 85 euro lordi mensili è considerato inadeguato, misero, ridicolo. Anief non ci sta: “E’ ora di finirla di con i buoni propositi”. La risposta di Anief-Cisal è quindi quella di rivolgersi al giudice. E recuperare i soldi mancanti per docenti e personale Ata.
Rinnovo contratto statali: quale futuro per il mondo scuola?
Secondo le anticipazioni di Italia Oggi, sarebbero quattro i punti chiave fondamentali riguardanti il mondo scuola che saranno inclusi nella prossima Legge di Bilancio. L’investimento complessivo si aggirerebbe attorno al miliardo e 95 milioni di euro. Che servirebbe a migliorare la riforma della Buona Scuola. Dalla priorità del rinnovo del contratto pubblico agli scatti di anzianità dei professori universitari. Passando per l’aumento salariale dei dirigenti scolastici. E concludendo con l’assunzione con contratto di 1.500 ricercatori attualmente precari.
Oltre ai nodi centrali, spuntano anche i temi secondari. Il ministro Fedeli si starebbe infatti impegnando nell’equiparare gli stipendi dei dirigenti scolastici. Oltre che a sbloccare le supplenze brevi per i bidelli e una nuova campagna di assunzioni. Adesso, i sindacati e le parti interessati, aspettano i fatti concreti.