Sondaggi politici, USA sempre più spaccata sul possesso armi, aumenta la divisione
Sondaggi politici, USA sempre più spaccata sul possesso armi, aumenta la divisione
Le stragi provocate dalle armi da fuoco, da ultimo quella di Las Vegas che ha provocato 59 morti, non paiono avere sciolto il nodo gordiano del possesso delle armi negli USA. Anzi.
Le posizioni, almeno a osservare i sondaggi di Pew Research, sembrano essere ancora più radicalizzate e la divisione tra le opinioni di democratici e repubblicani più profonda.
Inoltre negli anni non c’è una visione che sia realmente prevalsa sull’altra. Dal 2010 in poi, da quando con la presidenza Obama la politica americana si è maggiormente polarizzata, vi è un sostanziale equilibrio tra favorevoli e contrari alle armi.
Per lungo tempo nei dieci anni precedenti erano prevalsi coloro che chiedevano più controlli. Successivamente sono cresciuti coloro che hanno chiesto che fosse protetta la libertà di portarle. Si è trattato soprattutto di repubblicani che hanno scelto di identificarsi di più con la posizione ufficiale del partito
Sondaggi politici, avanzata dei pro-armi tra i repubblicani
I repubblicani fino al 2008 e non erano sempre in maggioranza a favore della libertà di portare con sè armi da fuoco. Nel 2008 solo il 47% di loro, contro il 22% dei democratici, era su questa posizione.
Ora tra i repubblicani sono pro-gun il 76%, quasi il doppio, mentre tra i democratici il sostegno non è aumentato. L’aumento è arrivato nella prima amministrazione Obama. L’influenza del Tea Party e la maggiore divisione anche ideologica tra i due partiti ha giocato un ruolo e provocato un riallineamento di gran parte dei repubblicani.
Le politiche bipartisan sono infatti ai minimi negli USA. Sui principali temi laddove la differenza di opinione tra repubblicani e democratici era di pochi punti percentuali ora spesso è del 40-50%.
Una divisione che non aiuta la possibilità che una legge passi e che magari sopravviva quando il possesso del Congresso dovesse cambiare di mano.
