Rinnovo contratto statali: aumento verso i 5 miliardi, i dettagli
Rinnovo contratto statali: aumento verso i 5 miliardi, i dettagli.
I conti (non) tornano sul fronte rinnovo contratto statali. Ma il quantitativo di risorse stavolta arriva a sfiorare i 5 miliardi di euro. E forse a superarli. Dal blocco contrattuale durato otto anni, alla sentenza della Consulta pubblicata in Gazzetta Ufficiale nel luglio del 2015 finalizzata a sbloccarli. Eppure tutto è rimasto bloccato, ancora, in attesa della riforma PA. E quindi si è passati alla promessa dello scorso 30 novembre, che ha messo più o meno d’accordo governo e sindacati. Quindi il nodo risorse. E a un anno da quella promessa, continuano le parole della rappresentanza governativa. Che da un lato afferma di mantenere l’impegno, dall’altro deve fare i conti con le risorse, che sono molto limitate.
Rinnovo contratto statali: aumento verso 5 miliardi?
L’aumento stipendiale medio di 85 euro lordi fa discutere. Alcune parti sindacali lo considerano inadeguato, ridicolo, offensivo. E spingono affermando che per mettere i conti in regola servirebbero almeno tra i 12 e i 17 miliardi di euro. In tutto questo c’è da considerare anche il bonus Renzi da 80 euro. Il timore di vederlo sparire, sacrificando così tutto l’aumento salariale, è stato piuttosto ingente. Anche se ultimamente il governo ha rassicurato su una cosa: il bonus 80 euro non si tocca.
Finora, però, le risorse sono state stanziate in milioni e non in miliardi. 300 milioni di euro con la manovra 2016, a cui se ne sono aggiunti 900 quest’anno. Per la prossima legge di bilancio, a questi numeri dovranno essere aggiunti altri 3 zeri. Si sta cercando di trovare almeno 1,7 miliardi di euro. A questi si aggiungono altri 200 milioni circa per salvare il bonus Renzi dalla ghigliottina. Un sacrificio di quest’ultima agevolazione annullerebbe di fatto gli incrementi salariali. Inoltre le risorse aggiuntive serviranno anche per riordinare la carriera di militari e forze dell’ordine.
Rinnovo contratto statali: quanto costerà?
Come riporta IlSole24Ore, “i numeri sui quali lavora il governo portano a uno stanziamento a regime da 2,9 miliardi”. Questa cifra però copre soltanto i nuovi contratti della PA centrale. E non i dipendenti pubblici che lavorano nel comparto sanità, universitario o nelle amministrazioni locali (comuni e città metropolitane), senza contare le Regioni e le Province. A questi, scrive il quotidiano economico, “devono pensare i bilanci autonomi dei loro datori di lavoro”.
E così si dà (ancora) il via alle cifre. Calcolatrice sotto mano, il costo annuale ammonterà a circa 1.500 euro a dipendente. E in questa cifra ci stanno sia gli 85 euro lordi mensili (1.105 lordi all’anno spalmati in 13 mesi), sia gli oneri riflessi. Il totale ammonterà precisamente a 1.529 euro.
Sulla questione e l’aumento in vista è intervenuta anche la segretaria generale Cgil Susanna Camusso. “Si tratta della conferma di un accordo sottoscritto e del mantenimento di un impegno. Da quanto detto dal Presidente del Consiglio mi sembra che di risorse per il lavoro ce ne siano molto poche. Quando invece di stabilità e investimenti ce ne sarebbe davvero l’urgenza”.
