Aumento Iva: Legge di Bilancio rimanda al 2020 la stangata.
Nella nota di aggiornamento del DEF si legge che il temuto aumento Iva al 25% è stato rinviato al 2020. La Legge di Bilancio 2018 bloccherà infatti l’incremento della tassa per i prossimi 2 anni. Integralmente, nel 2018. Parzialmente per il 2019. La clausola di salvaguardia resterà dunque attiva fra 3 anni. Nel 2018 l’Iva resterà così al 22% anziché salire al 25%. Questo per l’aliquota ordinaria. Per l’aliquota agevolata sarà lo stesso: resterà al 10% anziché aumentare al 13%. Nella nuova manovra si legge anche del parziale congelamento dell’aumento per il 2019.
Nessun aumento Iva nel 2018: come e perché
La nota di aggiornamento al Def è stata approvata al Senato la scorsa settimana. E in questa si leggono alcuni spunti interessanti sulla Legge di Bilancio. Tra questi il blocco dell’aumento Iva, previsto inizialmente per il 2018. Le misure finalizzate al congelamento dell’incremento si troveranno attraverso la lotta all’evasione fiscale. La finalità è quella di recuperare 5,1 miliardi di euro. Le misure, oltre alla lotta dell’evasione, virano anche verso una semplificazione burocratica e maggiori introiti nelle casse dello Stato.
Come? Attraverso la rottamazione cartelle esattoriali bis, che sarà confermata anche per il prossimo anno. Ma anche attraverso un maggior controllo. Come nell’obbligo di fatturazione elettronica tra privati. Andando più nel dettaglio, la maggior parte dei miliardi di euro complessivi previsti nella manovra (20) andrà proprio a sterilizzare l’aumento Iva. Questa manovra costerà infatti 15,6 miliardi di euro. Che saranno reperiti dal maggior deficit messo in programma (10 miliardi) e da altre misure e strumenti finalizzati prevalentemente a combattere l’evasione.
Aumento Iva: cosa prevede la nuova Legge di Bilancio
Le priorità che si troveranno sulla nuova Legge di Bilancio avranno come principale finalità quella di rilanciare gli investimenti delle e sulle imprese. Attraverso incentivi ad hoc e proroghe, come quella degli ammortamenti. Anche l’occupazione, e in special modo quella giovanile, troverà un posto di primo piano nella nuova manovra. Come le agevolazioni contributive per chi assume lavoratori giovani. Non mancheranno poi misure legate alle pensioni e altri interventi finalizzati ad aiutare le famiglie più povere.