Reddito di Inclusione: decreto legge, testo spiegato in dettaglio
Reddito di Inclusione: decreto legge, testo spiegato in dettaglio
Il REI rappresenta una misura di contrasto della povertà; questa trova una specifica base giuridica sia nell’Art.3 della Costituzione che nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
Obbiettivi fondamentali del provvedimento sono: in primis eliminare, o meglio attenuare, la condizione di povertà in cui versano molti cittadini italiani. Di converso, rendere effettivo il principio di uguaglianza sostanziale, delineato al secondo comma dell’Art.3 della nostra Carta Costituzionale.
E’ prevista, infatti, esplicitamente, all’Art.1 del DDL che interessa il REI, la volontà del Legislatore di includere socialmente, politicamente ed economicamente una fetta di popolazione fino ad oggi esclusa. Permettendole di accedere a beni e servizi fondamentali.
Il disegno, tuttavia, prevede anche il riordino delle prestazioni di natura assistenziale finalizzate al contrasto della povertà ed un coordinamento maggiormente stringente in materia di servizi sociali.
Reddito di inclusione: le caratteristiche nel dettaglio
Il reddito di inclusione sarà, innanzitutto, una misura unica a livello nazionale ed a carattere universale. Consisterà in un beneficio economico mensile versato sotto forma di assegno su una carta denominata, per l’appunto, carta Rei ed in un progetto di reinserimento sociale predisposto con i Comuni di residenza.
Si può dire che, sostanzialmente, la misura sia caratterizzata da un “do ut des”, visto l’impegno che si richiede alle famiglie o ai singoli beneficiari.
L’accordo che si stipula con il Comune, infatti, obbligherà i genitori a far frequentare la scuola ai propri figli e a tutelare la loro salute. Oltre che ad impegnarsi in una ricerca attiva di un’occupazione stabile.
Come si può notare quindi vi sarà una partecipazione attiva degli Enti Locali, i quali svolgeranno una funzione di primaria importanza.
Per la determinazione dei soggetti beneficiari sarà utilizzato l’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) e sarà previsto, sempre nel rispetto delle norme comunitarie, un periodo di residenza nel territorio italiano.
Il valore ISEE minimo, per beneficiare del REI, sarà di 6000 euro e la corresponsione dell’assegno varierà da 190 a 485 euro.
Reddito di inclusione: durata dell’erogazione
La durata dell’erogazione potrà arrivare fino ad una massimo di 18 mesi, salva la possibilità di riottenere nuovamente, allo scadere, la concessione del beneficio. Per le Famiglie con particolari condizioni disagiate è previsto un incremento del beneficio ed una sua corresponsione più celere. Lo sarà per i nuclei familiari che vedano presenti nella loro composizione: figli minori; soggetti disabili; donne in stato di gravidanza; individui disoccupati di età superiore ai 55 anni.
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Verso l’operatività di un diritto fondamentale
Con l’approvazione definitiva del disegno di legge, si spera che la misura volta a tutelare i soggetti meno abbienti non sia affiancata da un progressivo arretramento dei diritti sociali sanciti dalla nostra Costituzione.
L’opinione comune oggi è che se si voglia sperare in un superamento della condizione di povertà generalmente diffusa, sarebbe giusto puntare su una politica tendente a rendere nuovamente effettivi tali diritti.
Si sa che per far ripartire un Paese si debba puntare sui giovani e che ci sia, quindi, bisogno di potenziare due ambiti. La cultura ed il lavoro, troppo spesso trascurati.
Emanuele Cornetta