Gaetano Quagliariello coglie al volo la proposta di Pier Ferdinando Casini in merito all’elezione diretta del Presidente della Repubblica e pone il tema mai accantonato del semipresidenzialismo.
APERTURA A CASINI – L’ex ministro per le riforme apprezza la proposta di Casini, il quale secondo Quagliariello “pone un tema vero”, rappresentato dalla necessità di evitare “che un passaggio cruciale come la scelta del Capo dello Stato diventi appannaggio di una sorta di dittatura della contingente maggioranza parlamentare, peraltro determinata da una legge elettorale dal carattere fortemente maggioritario”. Gaetano Quagliariello quindi affronta il problema dell’elezione del Capo dello Stato per evidenziare la necessità di affrontare al meglio l’eventuale rivisitazione dell’attuale assetto istituzionale, con il passaggio ad un “bicameralismo fortemente modificato”.
NON SOLO QUORUM – Per Gaetano Quagliariello però la proposta di Casini di alzare il quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica – con le prime tre votazioni a maggioranza qualificata e le successive tre con la richiesta dei 3/5 – non basta. Per il coordinatore del Nuovo Centrodestra il ragionamento di Casini “determina implicitamente un’apertura verso un cambiamento della forma di governo vigente”. Un cambiamento che “individua nel suffragio popolare la strada verso cui indirizzarsi”.
SEMIPRESIDENZIALISMO – La revisione del bicameralismo perfetto e del Titolo V è quindi per Gaetano Quagliariello solamente l’anticamera per “una riforma della forma di governo che, in un quadro di garanzie e di checks and balances, affidi direttamente al popolo la scelta del Capo dello Stato”. Ciò diventerebbe infatti una necessità improrogabile considerando l’evoluzione del sistema politico, con la nuova configurazione delle Camere e una nuova legge elettorale a doppio turno che “portano infatti naturalmente verso una forma di governo semi-presidenziale, e rendono sempre più evidente come l’elezione diretta del presidente della Repubblica sia la norma di chiusura ideale in grado di tenere in equilibrio e stabilizzare il sistema”.
Alessandro Genovesi