Rottamazione cartelle bis: proroga al 2018, decreto pronto. Come funziona.
Si va verso la proroga al 2018 riguardo la rottamazione cartelle esattoriali. Il flop della voluntary disclosure ha convinto il governo a ripetere per un altro anno la rottamazione delle cartelle esattoriali. Che ha avuto decisamente più successo. Con la rottamazione bis i contribuenti esclusi dalla prima sanatoria potranno riprovare. E le casse dello Stato potranno sorridere ancora di più. Il rientro dei capitali ha infatti deluso le aspettative del Ministero dell’Economia. Ci si aspettava un rientro di 1 miliardo e 600 milioni. Invece ne sono entrati poco più della metà: circa 850 milioni. Poco, troppo poco. E così, con la rottamazione cartelle bis si potrà compensare il buco generato dalla voluntary disclosure.
Rottamazione cartelle bis: come funziona
Il decreto fiscale è quasi pronto. Sarà un anticipo della manovra vera e propria. In cui sarà incluso anche il ripristino della rottamazione cartelle. Grazie alla proroga, i contribuenti esclusi dalla prima sanatoria, potranno recuperare il tempo perso. E mettersi in regola risparmiando sulle sanzioni previste dai tributi non pagati. Mancherebbero solo gli ultimi dettagli sulla riedizione della misura. Perché alcuni dettagli potrebbero discostarsi dalla prima sanatoria.
La definizione agevolata riguarderà anche le cartelle relative al primo semestre del 2017, con possibile estensione anche verso la seconda metà 2017. Ci sarà poi una riapertura ai contribuenti che non sono rientrati nella prima scadenza: ma sotto questo aspetto, ci saranno alcuni requisiti da rispettare. Il rientro riguarderà anche tutti quei contribuenti che hanno aderito alla rottamazione, avendone i requisiti, ma non sono riusciti a pagare interamente le rate di luglio e settembre. Ovviamente, a quest’ultima fascia di contribuenti spetterà il pagamento di una sanzione leggermente maggiorata.
Rottamazione cartelle esattoriali: successo oltre le aspettative
Se la voluntary disclosure è stata un flop, con un gettito inferiore della metà rispetto alle aspettative, lo stesso non si può dire della rottamazione cartelle. Che adesso, dati alla mano, rischia di superare le stime del Ministero. Finora lo Stato ha incassato ben 2.267 miliardi di euro dalla prima rata e dai pagamenti unici fino al 31 luglio. A queste cifre mancano quelle della seconda rata, la cui scadenza è caduta il 2 ottobre, e della terza, che ci sarà il 30 novembre. Se tutti i contribuenti rispetteranno l’impegno del pagamento, nelle casse dello Stato arriveranno oltre 6 miliardi di euro. Contro le stime iniziali che parlavano di una cifra attorno ai 5,2 miliardi.
Il successo potrebbe ripetersi con la riedizione della rottamazione cartelle ex Equitalia. E far entrare un gettito ancora più ingente, che andrebbeo a compensare il vuoto lasciato dal mancato rientro di capitali. A regime potranno così rientrare i contribuenti che hanno commesso errori nella domanda di adesione. E quelli che non erano in regola con i vecchi piani di rateizzazione dei debiti. Le stime parlano di circa 1,5 miliardi di euro in più, che potrebbe aumentare con l’estensione della rottamazione alla seconda metà del 2017.