Sciopero studenti: alternanza scuola-lavoro, le richieste degli alunni

Pubblicato il 13 Ottobre 2017 alle 16:41 Autore: Giulia Angeletti
sciopero studenti

Sciopero studenti: alternanza scuola-lavoro, le richieste degli alunni

E’ da oggi partito lo sciopero degli studenti contro l’alternanza scuola-lavoro. Diverse le città italiane – Roma, Milano, Torino, Napoli, Bari e anche altri centri – dove hanno luogo le proteste di moltissimi giovani che non sono infatti andati né a scuola e né si presenteranno nelle aziende o negli enti presso cui svolgono il percorso di alternanza. Ci andranno in tuta blu gli studenti davanti a quelle aziende, in occasione del flash mob organizzato nel corso dello sciopero; ad esso si aggiungeranno anche cortei, azioni di fronte agli uffici scolastici regionali, lezioni alternative in piazza, feste e concerti. Ma anche alternanza scuola-lavoro autogestita, fatta come secondo gli studenti dovrebbe esser fatta.

Sciopero studenti: i motivi della protesta

Le ragioni dello sciopero vanno quindi ricercate nel modo in cui è stato finora organizzato il percorso di alternanza scuola-lavoro, spesso cioè in contesti svilenti e squalificanti. Sono finora state moltissime le denunce arrivate da studenti e genitori, tanto che l’Unione degli studenti ha riportato, come prova di ciò, dati e numeri. Secondo la sua ricerca, l’Uds ha rilevato che il 57% degli studenti segue percorsi di alternanza non coerenti con il suo percorso di studi; il 40% ha subito violazione di diritti sul posto di lavoro; il 38% ha persino denunciato che alcune aziende ed enti rendevano il percorso obbligatorio a pagamento.

“Dalla gratuità dei percorsi alla qualità della formazione in alternanza, abbiamo tutto da ripensare e ricostruire – sostiene sempre l’Uds. “La vera alternanza scuola lavoro non è asservita alle logiche e agli interessi del mercato del lavoro e non si vende ai privati né tantomeno alle multinazionali: dopo l’accordo stipulato dal Miur con i “grandi campioni d’alternanza” siamo andati a friggere patatine al Mc Donald’s, a sistemare indumenti da Zara e a fare fotocopie alla Banca d’Italia”.

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Lo sciopero ha la finalità di ricordare che l’introduzione dell’alternanza ha tutto un altro obiettivo, e cioè quello di alternare il sapere al saper fare. Lo studente potrà così trovarsi avvantaggiato quando passerà dalla scuola all’ambiente di lavoro.

Anche Claudia Pretelli, responsabile scuola di Sinistra italiana, è intervenuta a difesa degli studenti: “I ragazzi si sottrarranno per un giorno a percorsi che sono spesso squalificati e svilenti, a volte addirittura pericolosi. Si sottrarranno a un meccanismo che produce sfruttamento. Siamo dalla loro parte”.

Sciopero studenti: le parole del ministro Fedeli

Qual è, a questo punto, la spiegazione che arriva dai vertici del Miur? La ministra Valeria Fedeli l’ha data ai microfoni di Radio Capital, durante la trasmissione “Circo Massimo”: “Io difendo il merito dell’alternanza scuola-lavoro. In Italia si fa da anni, ma si faceva negli istituti tecnici-professionali ed era una scelta non per tutte le scuole. La legge 107 invece l’ha introdotta come innovazione didattica per un apprendimento trasversale di competenze”.

“Il tema è: serve l’alternanza scuola-lavoro? – ha proseguito la ministra – Dobbiamo aggiornare, come avviene in Europa, le competenze trasversali, il problem solving, la capacità di avere nuovi strumenti di apprendimento: è giusto innovare, perché è un’innovazione didattica di nuove competenze che i nostri ragazzi non avevano”.

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L'autore: Giulia Angeletti

Giornalista pubblicista classe 1989, laureata in Scienze Politiche, "masterizzata" presso la Business School del Sole 24 Ore, attualmente è addetta stampa e redattrice per Termometro Politico. Affascinata dal mestiere più bello del mondo e frustrata dalla difficoltà di intraprendere più seriamente questa professione, pianifica numerosi "piani B" per poter sbarcare il lunario nel settore della comunicazione. Ama informarsi e leggere, odia avere poco tempo per farlo. Su Twitter è @GiuliaAngelett3
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