Corea del Nord, ultime notizie: forte terremoto, c’entrano i test atomici
Il sesto test potrebbe aver destabilizzato il sottosuolo della regione dove sorge il sito di Punggye-ri. A riferirlo gli esperti sudcoreani, dopo le scosse avvenute nella giornata di venerdì nei suoi pressi. I tremori non sono associabili all’attività umana; quindi, si escludono nuove prove atomiche. Fanno parte piuttosto del terzo sciame sismico osservato nell’area a partire dal 3 settembre; data dell’ultimo e più potente test nucleare dei nordcoreani. In quel caso venne registrato un terremoto di magnitudo 6.3 scala Richter.
Il terremoto di ieri è stato localizzato nella regione dello Hamgyong Settentrionale. Stando al servizio metereologico nazionale sudcoreano ha avuto una magnitudo di 2.7 e una profondità di 3 chilometri. Invece, stando alle rilevazioni dello United States Geological Survey la magnitudo è stata di 2.9 e la profondità di 5 chilometri.
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Per i sismologi sudcoreani l’esplosione del 3 settembre compromette seriamente la tenuta dei tunnel del sito di Punngye-ri. È nei tunnel che si svolgono concretamente i test. Il regime di Pyongyang ha chiuso quello utilizzato per il primo; i successivi cinque si sono svolti tutti in un secondo tunnel. Stando all’intelligence di Seul quest’ultimo potrebbe essere collassato dopo il sesto; ora, se ne starebbero approntando altri due in previsione di nuove prove. Ecco l’avvertimento degli studiosi. Questa intensa attività sotterranea espone sempre più la penisola coreana ad incidenti radioattivi. Infatti, il sito di Punngye-ri è stato scelto proprio perché posizionato in un’area stabile dal punto di vista sismico. In questo senso preoccupano le frane nei pressi della base utilizzata per i test che si sono fatte più numerose ed estese dopo quello del 3 settembre. Insomma, le scosse, le frane, sono segnali di una possibile deformazione della crosta terrestre.