Sondaggi elettorali: sono gli italiani i più euroscettici tra gli europei
Aumenta il fronte degli euroscettici in Italia. Lo rivela un sondaggio commissionato dal Parlamento Europeo e realizzato “tra il 23 settembre e il 2 ottobre” su un campione di quasi 28mila cittadini europei con più di 15 anni, residenti nei 28 Paesi membri dell’Unione Europea.
Un dato in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei dove invece cresce la fiducia nell’Unione Europea. Addirittura in Irlanda, il 90% degli intervistati dichiara che entrare nell’Ue sia stato un vantaggio per la propria nazione. In Italia il dato è completamente ribaltato. Solo il 39% dei cittadini del Belpaese è convinto che entrare nell’Ue sia stata una buona cosa, soprattutto per le proprie tasche. E non deve ingannare la crescita dei sostenitori italiani all’Ue (+1% rispetto al 2016).
Sondaggi elettorali: aumenta la fiducia nelle istituzioni UE
Complice la crisi economica e quella dei migranti, gli italiani rimangono i più scettici tra gli europei nei confronti di Bruxelles. Se prendiamo infatti i dati generali, più della metà della popolazione degli Stati membri dell’Unione considera come un fattore positivo per il proprio Paese l’appartenenza all’Ue. Un sentimento sempre più europeista, in controtendenza con le i risultati delle urne che vedono i paesi populisti in crescita. Fatto quest’ultimo, che non scalfisce il sentire comune. Gli scettici del progetto europeo, infatti, sono calati dal 31% del 2016 al 25% del 2017. E a loro si rivolge il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, in una lettera inviata ai leader europei in vista del summit di giovedì e venerdì a Bruxelles. “Dobbiamo concentrarci su soluzioni pratiche ai problemi dei cittadini. Il dilemma – scrive l’ex premier polacco – è come conciliare unità e dinamismo, come usare nuove energie che non ci dividano, ma ci rinforzino”.
Tutti i risultati dell’indagine, intitolata Parlameter 2017, verranno resi noti oggi A Strasburgo.