Usa news, immigrazione: giudice blocca il travel ban di Trump
Usa news, immigrazione: giudice blocca il travel ban di Trump
Una decisione “pericolosamente sbagliata”, così è stata definita dall’amministrazione Usa. Stiamo parlando del blocco, posto dal giudice hawaiano Derrick K. Watson, sull’ultima versione del “Travel Ban” di Donald Trump.
Il “Travel Ban” consiste in una serie di misure volte a porre restrizioni sull’ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di otto Paesi: Iran, Libia, Siria, Yemen, Somalia, Ciad, Venezuela e Corea del Nord. Il blocco del giudice Watson va sostanzialmente a contestare le restrizioni per quanto riguarda i cittadini provenienti dai primi sei di questi Paesi; il “Travel Ban” doveva entrare in vigore solo poche ore dopo lo stop imposto dalla magistratura Usa, e non è il primo che l’amministrazione Trump riceve sullo stesso tema.
Immigrazione Usa, le motivazioni del giudice
Si legge nelle oltre 40 pagine di motivazioni del giudice che il provvedimento restrittivo “manca di prove sufficienti del fatto che l’ingresso di oltre 150 milioni di cittadini da sei Paesi specifici sarebbe dannoso agli interessi degli Usa”. Inoltre, secondo Watson si va così a “discriminare sulla base della nazionalità”; in tal modo il provvedimento va a contrastare sia “la legge federale” che “i principi fondanti della nazione”.
Una vittoria quindi per lo Stato delle Hawaii, che ha proposto il ricorso contro il “Travel Ban” di Trump in collaborazione con l’International Refugee assistance project. Quello che secondo molti sta mettendo in atto il capo della Casa Bianca è un “accanimento” nei confronti dei musulmani; come d’altronde aveva promesso in campagna elettorale. Tanto che la prima versione del provvedimento portava il nome di “Muslim Ban”, successivamente modificato. E anche se l’inserimento nell’elenco di Paesi non musulmani, come il Venezuela e la Corea del Nord, aveva diversificato i destinatari del “ban”, è sembrata questa una mossa più simbolica che altro; questo considerando il basso numero di viaggiatori che provengono da quei paesi.
Il dipartimento di Giustizia statunitense ha comunque annunciato che farà ricorso contro la decisione del giudice, ritenendola “non corretta”. Mentre la Casa Bianca ha continuato a precisare che “queste restrizioni sono vitali per garantire l’integrità del sistema e la sicurezza degli Stati Uniti”.