Isee precompilato 2018: obbligatorio a settembre, come funziona
Isee precompilato 2018: obbligatorio a settembre, come funziona.
L’Isee precompilato sarà obbligatorio a partire dal 1° settembre 2018. Dal prossimo anno, quindi, la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini Isee sarà usata tramite la modalità precompilata. La novità è presente nel decreto legislativo n. 147/2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 240 del 13 ottobre 2017. Il tema da ricercare è il seguente: Disposizioni per l’introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà. Quindi si sta parlando di reddito di inclusione, che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2018. E che prenderà definitivamente il posto della Sia e dell’Asdi. Misure, queste ultime, le quali spariranno dalla circolazione.
Isee precompilato 2018: come funziona
Attraverso le informazioni che già possiedono, l’Inps e l’Agenzia delle Entrate saranno chiamate a compilare preventivamente la Dichiarazione Sostitutiva Unica. In questo modo il rischio di eventuali distrazioni dovrebbe essere ridotto al minimo. Le informazioni raccolte saranno prelevati dai dati dell’Anagrafe Tributaria e dal Catasto. Oltre che dai propri archivi e dalle informazioni legate al patrimonio immobiliare già comunicate in antecedenza. Per ciò che concerne la retribuzione dei singoli soggetti, invece, i dati saranno raccolti dalle comunicazioni dei datori di lavoro.
Una volta integrati i dati precompilati, la Dichiarazione Sostitutiva Unica sarà disponibile presso i servizi telematici dell’Inps. I soggetti potranno accedervi anche tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate, mediante apposite modalità.
Isee e DSU: ultime novità
Ovviamente, una volta effettuata la precompilazione della Dichiarazione, i cittadini potranno verificarne la correttezza delle informazioni. E quindi accettarla. O, in caso di errori, modificarla. Le modifiche non potranno essere fatte per i trattamenti versati dall’Inps. E per le dichiarazioni fiscali comunicate anzitempo all’Agenzia. Le modifiche in tal senso saranno permesse solo in caso la dichiarazione dei redditi non sia stata ancora presentata. Ogni anno, i dati dei soggetti saranno aggiornati con riferimento alle comunicazioni dell’anno precedente.
Il calcolo dell’Isee servirà quindi per la richiesta del Reddito di Inclusione. Che, ricordiamo, entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2018. Per fare richiesta del Rei, bisognerà avere un Isee che non superi i 3 mila euro annui. E un indice che non superi i 6 mila euro.