Rinnovo contratto statali e scuola: aumento stipendio ancora lontano
Rinnovo contratto statali e scuola: aumento stipendio ancora lontano.
Il rinnovo contratto statali è stato un tema chiave degli ultimi giorni. Incluso nella nuova Manovra come seconda priorità da parte del governo, dopo le risorse stanziate per il blocco dell’aumento Iva, anche il ministro Madia ne ha parlato in una lunga intervista al Messaggero. Toccando punti interessanti, tra cui va citato quello dell’atteso aumento degli stipendi. Vituperato e ancora incerto (le risorse ci sono, ma non saranno distribuite a pioggia, aveva detto il ministro Fedeli). Tuttavia ancora tangibile e speranza di molti dipendenti pubblici. Che dopo anni e anni di blocco contrattuale, non vedono l’ora di veder un rigonfiamento (seppur piccolo) nelle loro buste paga.
Rinnovo contratto statali: aumento stipendi, quando?
Sull’arrivo degli aumenti stipendiali, il ministro della Pubblica Amministrazione è stato chiaro. “Come ha detto anche il presidente Gentiloni, gli aumenti in busta paga arriveranno dal prossimo anno”. Dopo aver rassicurato le parti interessate sul mantenimento dell’impegno politico relativo a un aumento di 85 euro medi mensili e la conferma del bonus 80 euro, si è tornato a parlare di tempistiche. Così, mentre il bonus 80 euro sarà salvo anche per chi “dovesse superare le soglie di reddito previste dalle norme del bonus”, gli aumenti stipendi arriveranno dal prossimo anno. Precisamente quando?
“Dipende dall’andamento della trattativa”, ha commentato Madia. “Il mio auspicio è che si faccia il prima possibile”. Per il ministro, attualmente ci sono già le condizioni normative ed economiche per il rinnovo del contratto. Il ministro ha parlato anche delle assunzioni nella PA. “Nei prossimi sei anni usciranno 450 mila persone. Sfruttando questa gobba si potrà favorire l’ingresso die giovani nella PA”.
Rinnovo contratto statali: anche per i presidi arriverà l’aumento
Quando si parla di aumento stipendi, i dirigenti scolastici tendono le orecchie. Sarà proprio ai Presidi, infatti, che spetterà l’aumento più corposo. Dopo anni di proteste e lotte, i dirigenti scolastici saranno equiparati agli altri dirigenti amministrativi in termini di diritti e salari. Tuttavia, l’aumento non arriverà da subito.
Nonostante l’inclusione nella nuova Manovra, gli aumenti saranno effettivi gradualmente a partire dai prossimi anni. “La legge di Bilancio mette sul piatto un finanziamento graduale, che partirà nel 2018 e che dal 2020 raggiungerà quota 95,6 milioni”, ha riferito il Sole24Ore. Una piccola grande vittoria per una categoria che da mesi hanno ingaggiato una lotta finalizzata a pareggiare gli stipendi con i dirigenti statali. E che finora non c’è stata, mal compensata invece da maggiori ruoli e responsabilità ogni volta sempre più pressanti.