Cardinal Bagnasco “L’Europa smetta di credersi ombelico del mondo”

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“L’Europa non è il mondo. Deve smetterla di pensarsi l’ombelico di tutto. Sia da un punto di vista ecclesiale e religioso, sia sotto il profilo politico e sociale. Ha un suo compito importante”, “ma questo non può renderla supponente e arrogante rispetto al resto del mondo”. Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in un’intervista a Repubblica. La tragedia in mare dei migranti, continua il cardinale, “è una vergogna umanitaria. Ma dell’Europa intera”.

Riflette sui freni di Bruxelles ad intervenire: “la coscienza europea non esiste ancora. Esistono delle leggi. L’Europa è percepita dalla gente come una mano pesante e arrogante, che però non mostra una capacità di rispetto reale delle identità popolari”. E denuncia un neocolonialismo europeo: “ho visitato Paesi in Asia che sono molto seccati con il Vecchio continente: cosa pretende l’Europa – dicono – venire a insegnarci dei modi di pensare? Ecco, questa pretesa di colonialismo esiste ancora”.

 

Bagnasco si sofferma poi sulla scomunica ai mafiosi annunciata da Papa Francesco e al giornalista che gli chiede se il sacerdote possa rifiutare di dar loro la comunione risponde: “se le parole hanno un significato – e lo hanno, perché il Papa ha parlato chiaramente di scomunica – le conseguenze sono inevitabili. Saranno i vescovi locali, con i loro sacerdoti, ad applicare questa categoria molto grave”. Metterla in pratica, continua il presidente dei vescovi, sarà “pericoloso. Però: essere cristiani, lo vediamo in giro per il mondo, è pericoloso”. Infine, Bagnasco parla della banca vaticana: “il Papa vuole tenere lo Ior su un terreno di trasparenza. E mi sembra più che giusto, più che saggio. Poi, se domani lo Ior venisse abolito… Non so se mi sono spiegato?”.