“Le riforme sono ormai ineludibili ma si coinvolga la società”. L’appello è chiaro. A formularlo è la presidente della Camera, Laura Boldrini, in un’intervista all’Unità. Le parole di una delle quattro più alte cariche dello Stato arrivano all’indomani dell’approvazione, in Commissione Affari Costituzionali al Senato, di un emendamento che porta da 50.000 a 250.000 le firme necessarie per presentare le leggi di iniziativa popolare. Dichiarazioni, dunque, con cui Boldrini invita ad una profonda riflessione il governo e il Parlamento, impegnato in questi giorni nella revisione del testo di riforma del Senato e sull’accordo per l’Italicum. “Che il bicameralismo perfetto vada superato è convinzione di tutti, così come la necessità di una legge elettorale che dia la possibilità al cittadino di esprimersi”, ha affermato la presidente Boldrini.
Laura Boldrini ha anche commentato l’attività del suo ruolo istituzionale e gli sforzi messi in atto durante la sua presidenza. Una presidenza all’insegna delle critiche e di controrisposte a suon di spending review. Solo ieri, sono stati annunciati tagli a Montecitorio per 20 milioni di euro. “Il mio ruolo di presidente lo sto svolgendo in due modi – ha aggiunto Boldrini – uno, apportando le riforme necessarie per rendere questa istituzione più adeguata ai tempi; due, mantenendo un contatto forte con l’ esterno”. Quanto all’immunità dei parlamentari, con la reintroduzione nella bozza Boschi del dispositivo per i senatori, che in questi giorni ha acceso il confronto politico, Boldrini dice che “nasce per noti motivi storici alla fine di un regime, come garanzia dell’ autonomia di deputati e senatori. Capisco perché sia nata, ma capisco anche – ha continuato – che i tempi siano cambiati, quindi che possa essere modificata, ma dopo un approfondito esame di tutti gli aspetti”. Sulla riforma del regolamento della Camera la presidente Boldrini ha ribadito che è necessario “semplificare l’ iter di approvazione delle leggi; renderle più comprensibili. Far lavorare meglio le commissioni. Snellire e razionalizzare le discussioni in aula”. E ha sottolineato l’urgenza di fornire linee guida per una riforma rapida ed efficace: “Dare tempi celeri e certi per i disegni di legge che il governo definirà urgenti, cercando di limitare l’ uso del decreto legge. Garantire le opposizioni, più di quanto avvenga oggi, nell’esame delle loro proposte – ha continuato Boldrini – Dare più centralità al Parlamento e aprirsi di più alle istanze dei cittadini, anche valorizzando le proposte di legge di iniziativa popolare” queste le azioni da mettere in campo per la modifica dei meccanismi che regolano il lavoro parlamentare ha dichiarato la responsabile della Camera. Sul capitolo riforme e la possibilità di coinvolgere anche il M5S nel confronto dopo il patto tra Renzi e Berlusconi, la presidente della Camera ritiene sia “giusto allargare il confronto il più possibile coinvolgendo tutti, così come stiamo facendo qui a Montecitorio con la riforma del Regolamento”.
La presidente di Montecitorio riflette anche sul cambio di linea di Berlusconi e di Forza Italia sulle unioni civili e i diritti degli omosessuali: “Ho molto apprezzato l’apertura di Berlusconi. È la presa d’atto di una situazione non più sostenibile, perchè l’Italia è rimasta indietro, rispetto all’Europa, le coppie si organizzano con i notai. La nostra società è più avanti della politica, c’è un gap enorme”. Infine, la presidente Boldrini si sofferma sull’emergenza immigrazione: “Non è vero che l’Europa non si occupi dei richiedenti asilo: sono molti i paesi il cui numero di domande è superiore a quelle italiane. Quello che manca – sottolinea la presidente – è l’aiuto europeo per il salvataggio delle vite umane, perché il Mediterraneo è davvero frontiera europea”, conclude Boldrini.
Carmela Adinolfi