L’Africa è piena di geni. Molti di loro lo rimarranno solo in potenza non essendoci ancora, in una buona parte del continente, le condizioni perché essi si possano esprimere. Uno di loro è Gaston Donnat Bappa, camerunense, che si è conquistato una intera pagina di “The Guardian” e l’interesse di molti informatici, accademici, ricercatori, imprenditori in tutto il mondo.
Bappa ha presentato un progetto alla conferenza sullo e-learning a Kampala che si chiama African Traditions Online Encyclopedia, abbreviato Atoe. L’obiettivo è ambizioso: raccogliere, con la formula di Wikipedia, le lingue, le tradizioni, la memoria orale, l’arte, le forme di artigianato a rischio di estinzione.
Bappa, 56 anni, è un ingegnere informatico di professione e lavora al suo progetto da Yaoundé, la capitale del Camerun; ma è anche il capo tradizionale di Ndjock-Nkong, un villaggio a una sessantina di chilometri dalla capitale. In quanto capo villaggio e custode delle tradizioni locali, Bappa si è reso conto della graduale perdita di tradizioni nel suo villaggio, ma la possibilità di viaggiare e di visitare altri paesi africani lo ha portato a conoscere fenomeni simili un po’ dappertutto.
Il continente sta crescendo, si sta sviluppando, sta registrando fenomeni nuovi come l’urbanizzazione, l’esodo dalle campagne alle città, l’ingresso delle nuove tecnologie nella vita di tutti i giorni, l’emigrazione; e ci sono anche i conflitti che continuano a segnare alcune regioni.
Di fronte a questa realtà, e consapevole della ricchezza culturale di un continente dove spesso le tradizioni sono state tramandate in forma orale, Bappa ha lanciato un sito che vuole essere innovativo nei contenuti usando tecniche e modalità già sperimentate da Wikipedia. “E’ l’unico modo per preservare le tradizioni per le prossime generazioni” – dice Bappa. “Da qui a pochi decenni ci saranno miliardi di abitanti in Africa e se noi non conosciamo le nostre tradizioni, non saremo capaci di gestire il nostro sviluppo economico. Queste informazioni poi saranno disponibili anche agli africani della diaspora che vivono in America, Europa o in qualunque altra parte del mondo”.
Attualmente sono oltre un migliaio i siti africani dedicati alle tradizioni africane, Bappa intende verificarne i contenuti e inserire dei riferimenti in Atoe. Un bel progetto. Una idea che trasformerà la caratteristica tradizione orale africana non snaturandola, e quindi rendendola scritta, ma trasformandola in una eredità che potrà essere tramandata.
Un bel progetto che però si scontra con le carenze strutturali africane: mancanza di elettricità, di strade, di infrastrutture. Bappa è consapevole di tutto questo ma i suoi progetti restano ambiziosi e ottimisti. Il suo sogno è di riuscire a realizzare i server che ospiteranno l’enciclopedia nel suo villaggio, attualmente scollegato dalla rete elettrica, da quella telefonica e mal collegata anche per via stradale.
Ma lui è fiducioso: il governo dovrebbe migliorare la strada ed entro tre anni arriverà la rete elettrica; internet invece arriverà dal satellite. Perché il sogno cominci a concretizzarsi servono infine 400.000 euro: “Non servono soltanto per l’Africa, ma per tutto il mondo, africani e non-africani. Perché l’Africa è la culla dell’umanità intera”.