Separazione legale dei coniugi: la guida | Diritto di Famiglia

Pubblicato il 25 Ottobre 2017 alle 11:33 Autore: Andrea Caccioppoli
Separazione legale dei coniugi: la guida

Separazione legale dei coniugi: la guida | Diritto di Famiglia.

In questa breve ma esaustiva guida vi forniremo le principali informazioni sulla separazione legale dei coniugi. Il nostro ordinamento prevede la possibilità che una convivenza possa diventare difficile o insostenibile nel corso del tempo. Pertanto, viene contemplata anche l’eventuale opportunità di una separazione.

La separazione ha carattere transitorio. E può anche concludersi con una riconciliazione dei coniugi. In mancanza del ricongiungimento coniugale, l’interruzione del rapporto di convivenza può essere sancito legalmente mediante un accordo fra le parti o da un provvedimento giudiziale.

Separazione legale dei coniugi: la guida

Come stabilito dall’articolo 150 del nostro codice civile, la separazione legale dei coniugi può essere consensuale o giudiziale. La separazione è detta consensuale quando marito e moglie decidono di separarsi di comune accordo tra loro.

Tra le problematiche che l’accordo tra i coniugi deve regolamentare, vi sono:

Il presupposto della separazione consensuale non è necessariamente l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza. La separazione può avvenire anche per il semplice venir meno dell’affectio che caratterizza l’unione coniugale. In sede di separazione consensuale, infatti, non rileva l’addebito. Vale a dire, la condotta del coniuge contraria ai doveri inerenti al matrimonio.

Separazione legale: cosa succede in caso di mancata intesa?

Cosa succede se i coniugi non riescono a trovare un’intesa sulle condizioni di separazione? In questo caso, il mancato accordo presuppone la necessità di ricorrere alla separazione giudiziale. Tale tipologia di separazione può essere richiesta anche da uno solo dei due coniugi.

In caso di separazione giudiziale, è anche possibile richiedere l’addebito della separazione. Il Giudice deve accertare se uno dei coniugi abbia violato uno degli obblighi che discendono dal matrimonio. Deve, altresì, verificare se tale violazione abbia determinato la cessazione del rapporto coniugale. Si pensi, ad esempio, all’obbligo di fedeltà. Alla coabitazione. E alla cura della prole.

Le conseguenze della determinazione dell’addebito sono rilevanti. Il coniuge a cui viene addebitata la separazione viene difatti escluso dal diritto di mantenimento. Il presupposto per richiedere la separazione giudiziale è l’intollerabilità della convivenza. Ovvero, il verificarsi di fatti tali da arrecare un grave pregiudizio per l’educazione dei figli.

Per semplificare, la separazione giudiziale può essere chiesta quando la frattura del rapporto coniugale dipende da disaffezione anche di una sola delle parti. E/o da incompatibilità di carattere o nelle abitudini e modi di vivere.

E’ bene ricordare che è possibile ricorrere a procedure stragiudiziali per addivenire ad una separazione consensuale o giudiziale tra i coniugi.

(Articolo redatto grazie alla gentile collaborazione dell’Avv. Marta Mari del foro di Roma)

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM