Tim, Wind, Vodafone e Tre: bollette ogni 28 giorni vietate dal 2018

tim

Tim, Wind, Vodafone e Tre: bollette ogni 28 giorni vietate dal 2018

Sarà vietata, a partire dal prossimo anno, la fatturazione a 28 giorni per le bollette telefoniche di Tim, Wind-Tre e Vodafone, insomma per tutte le compagnie di telefonia e pay tv.

Qualche giorno fa era stato presentato a Montecitorio da parte della vice capogruppo Pd Alessia Morani un progetto di legge volto ad abolire tale pratica. Così, sullo stesso percorso, è stato depositato – sempre da parte del Pd – un emendamento al decreto fiscale che anticipa la legge di Bilancio. Tale emendamento, che vede come primo firmatario Stefano Esposito, prevede l’obbligo di fatturazione mensile per tutte le aziende fornitrici di servizi e utenze.

Bollette Tim, Wind e Vodafone a 28 giorni: sanzioni raddoppiate

La deputata Morani ha reso chiare anche le misure volte a sanzionare chi commette illeciti in questo senso; i trasgressori vedranno raddoppiate le sanzioni già imposte dall’Agcom, le quali passeranno appunto da un minimo di 500mila euro a un massimo di 5 milioni. In aggiunta, gli indennizzi per i consumatori avranno un forfait minimo di 50 euro.

Pd a parte, sembrerebbe che il provvedimento abbia ottenuto un consenso bipartisan; un altro emendamento in materia è stato infatti presentato anche da Maurizio Gasparri (Fi) e tra non molto arriveranno sul tema anche i senatori del M5s. Contro la fatturazione accorciata anche il Governo, con il capo del Mise Carlo Calenda che è convinto ad abolire questa pratica commerciale scorretta.

Nel frattempo l’associazione di categoria per le compagnie telefoniche, la Asstel, ha richiesto un incontro al ministero e con i relatori della legge contro la fatturazione accorciata. Loro ritengono che tale pratica sia legittima poiché rientrante nelle logiche di concorrenza commerciale e libertà d’impresa. Cosa succederebbe se, a questo punto, una delle compagnie scegliesse di lasciare invariati i costi per gli utenti al cambio di fatturazione? E’ tutto ancora da definire, ma in ogni caso i gestori sembrerebbero intenzionati a contrattare con il governo una moratoria sulla possibilità di recedere dai contratti senza costi.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM