Bce quantitative easing: Draghi taglia il 50% a gennaio, le cifre
In arrivo novità dalla Bce riguardo il quantitative easing. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha infatti predisposto dei tagli sul qe – cioè l’acquisto di titoli – di 30 miliardi al mese da gennaio a settembre 2018. Un provvedimento che interesserà dunque il prossimo anno dato che, fa sapere la Bce, gli acquisti continueranno fino a dicembre 2017 con lo stesso ritmo, cioè 60 miliardi al mese. Fermo restando che sarà sempre Francoforte a decidere se vorrà porre delle modifiche a ciò nel prossimo anno; ossia aumentare nuovamente il quantitative easing o prolungarlo oltre il termine fissato di settembre.
A rimanere invariati invece sono i tassi d’interesse, fermi allo 0% per quanto riguarda i principali, negativi al -0,4% per i depositi e allo 0,25% per i prestiti marginali. La previsione del Consiglio direttivo è addirittura che tali tassi rimarranno stabili per un lungo periodo, e “ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività”. Il Consiglio direttivo vuole arrivare a “un deciso aggiustamento nel percorso dell’inflazione coerente con il suo obiettivo”, ossia quello del 2%. Perciò, se le condizioni divenissero meno favorevoli al raggiungimento di quell’obiettivo, il Consiglio direttivo si è dichiarato “pronto ad aumentare gli acquisti netti di titoli”. Anche le aste di liquidità non subiranno modifiche, ma continueranno ad essere condotte “a tasso fisso con piena aggiudicazione”; misura questa che lascia quindi agli istituti di credito ancora la disponibilità di attingere, in quanto misura di emergenza, alla liquidità illimitata fino al 2019.
Bce quantitative easing: la reazione dei mercati
Tagli al quantitative easing, ma di fatto una proroga per altri nove mesi: è positiva la reazione dei mercati alle scelte – attese – di Francoforte.
A seguito delle novità espresse dalla Bce di Draghi il Ftse Mib ha subìto un rialzo dell’1,25%; ma, secondo le sale operative, non è l’unica notizia positiva. Anche l’approvazione della nuova legge elettorale è stata ben accolta dai mercati, poiché ora le possibilità di vittoria del M5s sembrano essere ridotte all’osso e, si sa, la finanza ama la stabilità e la continuità istituzionale. Positivi inoltre tutti gli indici di borsa europei, come Francoforte (+0,5%), Parigi (+0,7%) e Madrid (+2%).