Pensioni notizie precoci: Ape e Quota 41, aumentano i beneficiari
Buone notizie sulle pensioni anticipate con Ape social e Quota 41. Dopo l’incontro tra sindacati, Ministero del Lavoro e Inps sono stati prodotti due correttivi per favorire l’accesso al trattamento pensionistico agevolato. Dopo il 70% di domande rigettate dall’Inps è ancora aperta la ferita tra gli aspiranti. Al termine del tavolo Cgil, Cisl e Uil hanno prodotto un documento comune per rendere noti i contenuti. Sia il Ministero sia Boeri sembrano non opporre resistenza all’eliminazione di paletti tra i requisiti. Intanto è ufficiale che l’incontro urgente richiesto dalle parti sociali al Governo avverrà il prossimo 2 novembre.
Pensioni notizie precoci: correttivi per Ape e Quota 41
I correttivi proposti e accettati sono fondamentalmente due e riguardano i lavoratori in stato di disoccupazione involontaria. L’obiettivo è rivedere molte istanze bocciate che con le nuove regole verrebbero accolte. La prima modifica riguarda l’inclusione nel calcolo per Ape social dei contributi esteri. Proprio come avviene per i Quota 41 a cui è ufficialmente riconosciuta. Per quanto riguarda lo stato di disoccupazione viene ritenuto valido un periodo di lavoro dopo il termine del sussidio.
Pensioni notizie precoci: disoccupati tra i beneficiari
Per entrare nel dettaglio chi al temine della Naspi svolge un lavoro occasionale o subordinato non è fuori. Questo a patto che il periodo lavorativo non duri oltre le sei mensilità. Invece con disoccupazione interrotta e contemporaneo nuovo lavoro la situazione è favorevole. A questo proposito è già noto che l’Inps concede la pensione anticipata al soggetto se in possesso dei requisiti minimi. L’unico paletto è che il sussidio deve comunque essere scaduto al momento della domanda di pensione.
Pensioni notizie precoci: gravosi, altre modifiche
Nei confronti dei lavoratori gravosi sono alle porte nuove modifiche al regolamento. Anche per disoccupazioni da contratto determinato e donne dovrebbero essere stanziati fondi in Legge di Bilancio 2018. C’è da considerare che degli oltre 650 milioni di euro per Ape social e Quota 41, meno della metà sono stati spesi. Se poi a questo si aggiunge il risparmio generato dall’Opzione Donna ci sono margini per ulteriori correttivi.