Corea del Nord, ultime notizie: Usa preparano la guerra in mare
Corea del Nord, ultime notizie: Usa preparano la guerra in mare
Da Seul, dove si trova in visita per la seconda volta da gennaio, il Segretario della Difesa statunitense Jim Mattis torna a condannare “l’inutile e illegale” programma nucleare di Pyongyang. La Corea sta “accelerando” sempre più le minacce nei confronti dei paesi vicini e del mondo intero. Nel caso in cui arrivasse a usare le armi atomiche, dovrà aspettarsi una “massiccia e travolgente risposta militare” da parte Usa ha poi precisato Mattis.
Quella della diplomazia rimane la strada preferita. Tuttavia, la diplomazia è più efficace “quando sostenuta da una forza militare credibile” ha precisato il Segretario della Difesa. Infatti, gli Stati Uniti non sono disposti a tollerare una “Corea nucleare”. Per questo “abbiamo elaborato diverse soluzioni militari”. Queste non mettono in pericolo i sudcoreani ha però sottolineato Mattis. Sono pensate “per ridurre al minimo possibile la minaccia” ha affermato. Insomma, sono rivolte “a sostenere lo sforzo diplomatico”.
Corea del Nord, ultime notizie: Usa preparano la guerra in mare
Intanto, dalla Corea si accusano gli Usa di voler provocare una guerra con “criminali manovre” della Marina nel Pacifico. D’altra parte, gli esperti non pensano che il dispiegamento di nuove forze americane al largo della Penisola coreana avvicini la possibilità di una guerra. Almeno per il momento, bisogna leggerlo più che altro come un gesto “simbolico” in risposta ai test nordcoreani; in pratica, gli Usa sono in grado di difendere i propri alleati il messaggio che si vuole indirizzare a Pyongyang.
D’altronde, come mostra anche una recente simulazione del Congressional Research Service, una nuova nuova guerra di Corea assumerebbe, in fretta, proporzioni catastrofiche. Già nelle prime fasi, potrebbe coinvolgere circa 25 milioni di civili, compresi 100mila americani. Un conflitto, anche se venissero usate solo armi convenzionali, potrebbe causare nell’immediatezza tra i 30mila e i 300mila morti.