Roma, Renzi incontra Commissione Ue Barroso: “Agenda governo ambiziosa”

Pubblicato il 4 Luglio 2014 alle 13:08 Autore: Carmela Adinolfi
Per costruire un’Europa forte “abbiamo bisogno di un’Italia forte“. È questa la convinzione di Josè Manuel Barroso, il presidente uscente della Commissione Ue. Poco prima dell’incontro con il premier Renzi a Villa Madama, Barroso ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti. Il vertice con il presidente del consiglio dà inizio ufficialmente al semestre italiano di presidenza europea. All’appuntamento, a Roma, tra l’esecutivo e la presidenza italiana Ue, hanno partecipato ministri e commissari. Ieri Barroso era stato ricevuto da Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Quirinale. Proprio in merito all’incontro con il Capo dello Stato, Barroso ha raccontato: “Ieri ero al Quirinale ed ho toccato con mano l’entusiasmo – ha detto in conferenza stampa – se non trovassimo un presidente della Commissione in futuro chiederemo a Napolitano”. “Questa carica di entusiasmo e passione – continua il presidente Barroso – l’abbiamo vista anche in Renzi a Strasburgo. E’ una nuova modalità di lavoro, c’è bisogno di collaborare“,  ha auspicato.
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Durante la conferenza stampa, a seguito del bilaterale Italia-Europa, con il premier a  fare gli onori di casa, Barroso è tornato sui temi in agenda e sulla necessità di riforme: “L’Italia deve essere più semplice: se diventa più semplice diventa più forte”, ha auspicato Barroso per il quale “il piano di riforme dell’Italia è in linea con le raccomandazioni emerse dalla Commissione europea, ma anche se non ci fosse l’Ue sono certo che l’Italia abbia bisogno di riforme. Non è l’Ue a imporre qualcosa all’Italia. Le riforma strutturali vanno fatte, sono fondamentali”. Proprio sulle riforme e sulla ristrutturazione complessiva del sistema il premier ha annunciato un progetto a medio termine: in “1000 giorni in questo periodo l’Italia vedrà un grande restyling complessivo” ha spiegato Renzi. Sul tema immigrazione Renzi e Barroso sembrano avere le idee chiare. “Un affare condiviso” fra l’Italia e l’Unione Europea: “Il problema che affronta l’Italia è europeo – ha detto Barroso – Per questo serve Frontex: bisogna condividere le nostre risorse non solo per il Mediterraneo, ma anche sulla situazione degli immigrati in tutta Europea. E’ una responsabilità condivisa” ha concluso.
Prima del colloquio, parlando con i giornalisti, il presidente Barroso ha ribadito il sostegno dello Commissione europea all’agenda “ambiziosa ma realistica” del governo di Matteo Renzi, del quale apprezza “la sua passione per l’Europa”.  Nell’autunno del 2011 l’Italia “era sull’orlo del precipizio – ha ricordato Barroso – e ha evitato il disastro finanziario grazie alle misure di consolidamento prese”. Il presidente Barroso ribadisce che “il governo e Renzi hanno un’agenda ambiziosa ma realistica per l’Italia e per l’Europa”. “Abbiamo bisogno della passione per l’Europa senza alcun tipo di arroganza”, ha detto il leader Ue. Il discorso tenuto da Renzi a Strasburgo due giorni fa “ha mostrato questa passione per l’Europa, di cui abbiamo bisogno a livello europeo ed a livello nazionale”, ha dichiarato il presidente dell’esecutivo di Bruxelles. L’Italia, torna ad assicurare Barroso, “può contare sul sostegno della Commissione, noi non abbiamo bisogno di essere convinti della necessità di misure per la crescita e l’occupazione sulla base di finanze sostenibili”. “Senza il consolidamento di bilancio e la stabilità non possiamo neanche immaginare la crescita”, ripete il presidente della Commissione, per il quale l’atteggiamento di Renzi è “adulto, maturo e intelligente” poiché “non dà la colpa all’Europa per i problemi dell’Italia”. Un endorsement non di poco conto per Matteo Renzi, in queste ore al centro di un braccio di ferro con la Germania, dopo le dichiarazioni del presidente della Bundesbank e l’attacco frontale del ministro delle finanze tedesco, Schauble. “Nessuna paura, non accettiamo lezioni” ha risposto piccato il premier Renzi. 
Carmela Adinolfi  

L'autore: Carmela Adinolfi

Classe '89. Una laurea triennale in comunicazione e una specializzazione in Semiotica all'Alma Mater Studiorum. Da Salerno a Perugia, passando per Bologna. Esperta in comunicazione politica, ha approfondito l'ascesa al potere di Matteo Renzi. Interessi: dal marketing alla comunicazione politica fino alle nuove forme di giornalismo digitale. Scrive per Termometro Politico e si allena per diventare giornalista.
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