Legge di Bilancio 2018: Mattarella ha firmato, manovra in Senato martedì
Via libera dal Quirinale per la Legge di Bilancio 2018. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato l’autorizzazione che, di fatto, apre la strada per la presentazione alle Camere della manovra. Il “disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e il bilancio pluriennale 2018-2020” arriverà infatti martedì in Senato, dove inizierà il primo esame del pacchetto.
Legge di Bilancio, il calendario della manovra
Se l’appuntamento con Palazzo Madama è già fissato per domani alle 17 – quando Pietro Grasso darà il via alla sessione di bilancio – prima di quel giorno dovranno giungere chiarimenti da parte del ministro Pier Carlo Padoan. Un’allerta è infatti giunta da Bruxelles e riguarda il rischio di una “significativa deviazione” dagli sforzi previsti. Essi erano stati quantificati prima nello 0,6% del Pil e poi abbassati allo 0,3%; un compromesso che Padoan aveva trovato con il commissario Ue Pierre Moscovici, il quale però sostiene un ulteriore abbassamento allo 0,2%. Il vertice del Mef resta comunque fiducioso riguardo i calcoli fatti e ritiene di poter convincere anche l’Ue di questo.
Chiarito ciò, la manovra sarà appunto in Senato, dove al momento è già in corso l’esame del decreto fiscale che anticipa la Legge di Bilancio. La discussione su di esso dovrebbe iniziare mercoledì 15 novembre e proseguire forse fino al venerdì successivo. E’ dalla settimana seguente che invece potranno esser presentati gli emendamenti per la Legge di Bilancio vera e propria; questo fino al termine ultimo delle ore 18 di lunedì 20 novembre. Il giorno successivo quindi la Commissione bilancio riferirà sulla manovra all’Assemblea, con sedute uniche e senza orario di chiusura.
Legge di Bilancio, cosa prevede
Come già anticipato a seguito dell’approvazione della manovra da parte del Consiglio dei ministri, sono molti i contenuti della nuova Legge. I destinatari di sconti, detrazioni ed agevolazioni sono in primo luogo i giovani, soprattutto gli under 30, per i quali è previsto un bonus permanente per le assunzioni e sgravi contributivi del 50%; ma anche per gli under 35 arriveranno agevolazioni per il passaggio dal contratto di apprendistato a quello a tempo indeterminato. Sgravi e detrazioni sono inoltre previsti per gli abbonamenti di trasporto, per le assicurazione contro le calamità naturali, per le ristrutturazioni energetiche, l’acquisto di mobili e per la sistemazione ad aree verdi di edifici e immobili esistenti.
Molto importanti sono inoltre gli incentivi per il Sud: al fine infatti di stimolare piccole e medie imprese del Sud Italia è stato istituito un fondo con una dotazione iniziale di 150 milioni di euro per i prossimi 12 anni. La gestione di tale fondo è stata data ad Invitalia, la quale può avvalersi della Banca del Mezzogiorno; pubblici e privati possono comunque contribuire al fondo. Esso si aggiunge ai 38 miliardi in più che vedrà il già esistente fondo di investimenti creato l’anno scorso e già finanziato per 47 miliardi di euro fino al 2032. Una grande stretta ci sarà invece per contrastare la fuga dei capitali italiani all’estero: la manovra prevede infatti delle misure volte a valorizzare i rappresentanti italiani che sottoscrivono contratti nel territorio nazionale.
Tra le priorità c’è infine la lotta alla povertà: è stata infatti allargata la platea dei beneficiari del Rei – il reddito di inclusione; lo riceveranno in prima istanza quei nuclei famigliari con un disoccupato over55, mentre è previsto un aumento di cifra per le famiglie numerose.
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