Cronaca ultime notizie: Berlusconi e Dell’Utri indagati per Mafia a Firenze
Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri sarebbero di nuovo indagati come possibili mandanti delle stragi di mafia del 1992 e 1993, dalla procura di Firenze.
Si pensava che le bombe del 1992 e del 1993, ovvero stragi avvenute per mezzo di ordigni esplosivi, avessero smesso di far parlare di sé. Gli attentati da parte di Cosa Nostra contro le più alte cariche della giustizia, contraddistinsero l’Italia durante i primi anni novanta. Fin da subito si iniziò a parlare del patto suggellato tra la Mafia e lo Stato Italiano, perché cessasse la lunga scia di stragi e omicidi che stava distruggendo il nostro Paese.
Generale Dalla Chiesa: esempio di coraggio nella lotta alla Mafia
Cronaca ultime notizie: la Procura di Firenze riapre l’inchiesta
Il caso è stato riaperto grazie ad un fascicolo proveniente dalla Procura di Palermo. Firenze aveva già indagato sull’ex premier, Silvio Berlusconi, chiudendo l’ultima inchiesta nel 2011. Secondo alcune indiscrezioni avrebbe ottenuto la riapertura del fascicolo, dopo essere venuta a conoscenza di alcuni colloqui avvenuti in carcere tra Dell’Utri, arrestato per Mafia, e il boss Giuseppe Graviano.
Cronaca ultime notizie: nuovi elementi nell’inchiesta Stato-Mafia
Si tratta di intercettazioni effettuate nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia. Graviano ha più volte pronunciato i nomi di Berlusconi e dell’ex senatore, il quale tuttora sta scontando una pena per associazione mafiosa. Quanto è emerso dalle parole del boss non ha sorpreso gli inquirenti, dato che già in passato i nomi dei mandanti delle stragi sono sempre stati occultati o ridotti a codici segreti, conosciuti solo da una cerchia ristretta.
Cronaca ultime notizie: parla Nicolò Ghedini
L’avvocato Nicolò Ghedini difende l’ex Premier dalle accuse del Boss Graviano, considerandole semplicemente infamanti e prive di senso. Non disponendo di prove concrete, continua il difensore, l’inchiesta verrà presto archiviata, esattamente come tutte le altre.
Le parole di un pentito di Mafia non riusciranno mai ad essere considerate elementi validi per giungere a processo. Questo Silvio Berlusconi e i suoi legali lo sanno bene, e non temono nulla.
Maria Iemmino Pellegrino