Civati: “Il patto del Nazareno sia messo per iscritto”

Pubblicato il 4 Luglio 2014 alle 17:19 Autore: Daniele Errera
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È “il momento di mettere per iscritto” il Patto del Nazareno. “Va bene anche la proiezione di slide, nel caso. Oppure un testo controfirmato da Vespa, tipo contratto con gli italiani. O ancora una serie di tweet, tipo #nazareno matteo silvio denis”. Lo scrive sul suo blog il deputato del Pd Pippo Civati. “Sono sei mesi che si parla del Patto del Nazareno come se si trattasse del codice di Hammurabi, della Dichiarazione di Indipendenza di Philadelphia (visto che è il 4 luglio, quale migliore occasione) o di un testo sacro”, osserva.

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“Capisco che vada per la maggiore, attualmente, la tradizione orale, ma sarebbe giusto sapere in che cosa consiste il Patto; se l’Italicum, secondo il Patto, deve rimanere così com’è (cioè pessimo); se il Senato del Patto è, per i contraenti del patto (novellato?), non elettivo; se davvero si è parlato di giustizia, e in che termini; se c’è dell’altro, nel Patto, per far sì che tutti ci si possa regolare di conseguenza”. “Credo che sia giusto soprattutto nei confronti delle altre forze politiche e del Parlamento, nonchè del presidente della Repubblica, che attende con ansia le riforme, dopo due larghe intese andate a vuoto (anche per via del fatto che mancava il Patto e la sua scrittura)”.

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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