Riforma pensioni: età pensionabile e Ape, Damiano “Boeri faccia i fatti”
Riforma pensioni: età pensionabile e Ape, Damiano “Boeri faccia i fatti”
Riforma delle pensioni, uno degli argomenti attuali più caldi. Ne abbiamo parlato con Cesare Damiano – il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati – che su questo tema ci ha rilasciato un’intervista esclusiva.
Riforma pensioni: Quota 100 è superata
La sua proposta Quota 100 è ancora ferma. Quale elemento secondo lei, fra tutti, blocca maggiormente la ripresa dell’iter parlamentare?
La proposta Quota 100, come anche il ddl 857 di cui sono stato primo firmatario, introduceva il pensionamento flessibile. Possiamo dire che ad oggi il concetto è superato, in quanto il passo avanti è l’Ape. Ritornare alle quote che avevo istituito quando ero Ministro del Lavoro, dopo che le quote sono state eliminate dal governo Monti, sarebbe bello ma improponibile. Siamo costretti a guardare avanti. Oggi il mio obiettivo è far funzionare l’Ape.
Con i fondi previdenziali non spesi in questi anni è possibile finanziare Quota 100 nel bilancio 2018-2019?
Vale la pena fare una digressione. Purtroppo esiste alla base una dittatura dei dati, i quali sono nelle mani di chi li confeziona, come Ragioneria di Stato, Inps e Istat. Non sempre vengono forniti con tempestività e non sempre si rivelano utili. Mi fa specie che Boeri, il quale ha recentemente dichiarato una rinnovata disponibilità a fornirli, critichi la politica che, a suo dire, avrebbe costruito in modo non scientifico la platea dei lavori gravosi. Sono passati diversi anni dalla prima richiesta di questi dati: era in un’interrogazione del gennaio 2015, ma non abbiamo visto ancora niente. Se penso poi all’Ottava Salvaguardia, nella quale Inps e Ragioneria di Stato avevano previsto 30.700 salvaguardati, che a consuntivo si sono ridotti a 15.000, ci facciamo un’idea di quanto siano gonfiate le previsioni.
Riforma pensioni: Damiano “Boeri ha sbagliato indirizzo”
Boeri sembra essersi reso molto disponibile nell’utilizzare la banca dati Inps al fine di dare prove scientifiche a supporto del concetto di diversificazione del criterio di adeguamento dell’aspettativa di vita in base all’attività lavorativa. Pensa che questa volta si potrà giungere a dei buoni risultati?
Boeri dovrebbe fare i fatti. Invece che attaccare Parlamento e politica dovrebbe far funzionare l’Inps. Se sostiene di aver inviato tutti i dati richiesti sulle platee dei lavori usuranti, probabilmente avrà sbagliato indirizzo. Nel dicembre del 2011 quando si stava varando la manovra di Monti la ragioneria parlava di 50.000 esodati. Nel giugno del 2012 la Fornero fornì al Parlamento un dato di 400.000 esodati: 8 volte tanto. Come fa il legislatore a lavorare di fronte a questo ginepraio? Comunque le risorse risparmiate dai dati gonfiati sono state versate nel fondo occupazione, mi piacerebbe utilizzarle a fini sociali e per risolvere il problema degli ultimi esodati rimasti. Oltre che proseguire su opzione donna, vediamo se sarà possibile in questa Legge di Bilancio.
Riforma pensioni: Ape è il futuro
Ape sociale e Ape volontaria possono bastare oppure secondo lei occorre una riforma totale delle pensioni?
L’Ape sociale è un’ottima soluzione, peccato sia transitoria in quanto la sua scadenza è fissata a dicembre 2018. E’ negativo il fatto che l’Inps abbia respinto oltre il 70% delle domande di pensionamento anticipato. Nel contesto della Legge di Bilancio proporremo emendamenti che hanno l’obiettivo di portare a casa i 60.000 anticipi pensionistici previsti. Ad ogni modo, l’aver salvato 250 mila persone – 153.000 esodati, 36.000 opzione donna e 60.000 Ape sociale – dalla tagliola delle misure prese dal governo Monti mi sembra un buon risultato riformista.
Riforma pensioni: età pensionabile è emergenza sociale
La senatrice Erica D’Adda ha proposto di far slittare al 30 giugno 2018 l’adeguamento alla speranza di vita, questione caldeggiata anche da lei. E se il Governo non riuscisse a congelare prima delle elezioni l’età pensionabile?
La Senatrice D’Adda ha fatto una cosa splendida. Abbiamo concertato questa iniziativa che porteremo anche alla Camera. Noi chiediamo di rimandare la decisione a giugno per studiare la bontà o meno del meccanismo, anche sulla base dei dati che ci verranno forniti. Nel 2015 l’aspettativa di vita è calata e nei primi 6 mesi di quest’ anno c’è stata un’ulteriore impennata di mortalità; è il peggior dato in discesa, persino rispetto al 2015. Ciò significa che la crescita della povertà porta le persone a non curarsi e questo non fa che aumentare la mortalità. E’ un’emergenza sociale e i conti devono considerare questo tipo di aspetti, non basta la freddezza statistica. A giugno 2018 occorre dare una risposta seria sulle diversificazioni dei criteri di adeguamento dell’aspettativa di vita in rapporto alla gravosità dei lavori svolti.
Elsa Fornero ci ha dichiarato che degli scatti dell’età pensionabile beneficeranno i giovani. Cosa ne pensa?
I giovani saranno vittima di questa legge del centro destra, perché Fornero a parte, occorre ricordare chi ha inventato la normativa. I giovani saranno trascinati da questo meccanismo infernale e costretti ad andare in pensione a 70 anni, quindi sinceramente non vedo nessun beneficio. Interventi di correzione che noi vogliamo fare mirano a correggere il modello pensionistico di Monti e applicato dalla Fornero. A lei non addebito tutta la responsabilità, in fondo è stata costretta a sostenere determinate misure dalla Troika europea.